Povertà, sempre più donne in fila per un pasto o una doccia
MILANO - Solo cinque anni fa non c'era il servizio docce per le donne. "Quando ho iniziato nel 2000 alla mensa le donne occupavano appena un paio di tavoli, ora sono una presenza costante e numerosa", racconta padre Maurizio Annoni, presidente dell'Opera San Francesco per i Poveri (Osf), che questo pomeriggio, alle 17.45 all'Università Cattolica, presenta il Bilancio sociale 2015 di questo storico ente caritativo di Milano nato nel 1959. Un bilancio che ha un focus sull'utenza femminile, cresciuta negli ultimi anni. "Abbiamo attivato dei servizi dedicati -aggiunge padre Annoni-. Dal servizio docce alle visite ambulatoriali".
Solo per il servizio docce, l'utenza femminile è aumentata del 6% nel 2015 rispetto all'anno precedente. "Le situazioni di povertà sono ovviamente cresciute in questi anni di crisi -spiega il Presidente dell'Opera san Francesco-. Ed ha colpito le situazioni già precarie, come le donne sole immigrate oppure quelle sole con figli. Non avendo reti di sostegno intorno, facilmente si ritrovano in difficoltà".
Ne 2015 complessivamente l'Opera San Francesco dei Poveri ha erogato 794.458 pasti, 66.501 ingressi alle docce, 12.768 cambi d'abito, 33.598 visite mediche. Il titolo del bilancio sociale 2015 è "Osf, accoglienza e dignità per tutti. Ogni giorno". "Un titolo impegnativo per una missione che sembra impossibile -si legge nell'introduzione-, ma che a Opera San Francesco si realizza quotidianamente grazie alla sinergia prodigiosa di pubblico e privato, ai volontari, il collante più tenace che esista, e a un meccanismo studiato per valorizzare al massimo ogni risorsa". (dp)