Povertà, vecchia social card e Sia: ecco le misure attive in Italia
- ROMA – Ci sono voluti quasi 20 anni dal primo tentativo di introdurre un reddito minimo in tutta Italia per giungere ad un disegno di legge delega del governo che indicasse la strada per un Piano nazionale contro la povertà. Un intervento organico che l’Italia ad oggi non ha mai conosciuto, ma che ha rimpiazzato negli anni con strumenti non in grado di rispondere alla crescente povertà che secondo gli ultimi dati Istat nel 2014 riguarda 1,4 milioni di famiglie, il 5,7 per cento di quelle residenti.
La vecchia card, l’unico strumento nazionale. Contro la povertà assoluta in Italia c’è un’unica certezza: la Carta acquisti ordinaria. Uno strumento che garantisce, attraverso una card, erogazioni pari a 40 euro mensili, accreditate ogni bimestre su di un’apposita card consegnata ai beneficiari, per facilitare l’acquisto di beni primari a over 65 e famiglie con bambini di età inferiore ai 3 anni. Una card che negli ultimi tre anni ha visto aumentare il numero dei beneficiari. Secondo i dati riportati nel Rapporto annuale Inps, nel 2014 sono 615.395 gli over65 o le famiglie con minori fino a tre anni a cui è andata la carta acquisti ordinaria (che ha ricevuto almeno un accredito). Sono 229,7 milioni di euro, invece, le risorse erogate complessivamente con la cosiddetta “vecchia social card”. Erogazioni che si concentrano maggiormente in Campania, dove risiede il 22,3 per cento dei beneficiari. Segue la Sicilia, col 21,7 per cento dei titolari della card, la Puglia (9,4 per ceno) e il Lazio (8,2 per cento). Un dato, quello del 2014, paragonabile soltanto a quello del 2009, quando i beneficiari sono stati 636.962, per un ammontare di 236 milioni di euro di ricariche. Nel 2011 il calo: 535.412 beneficiari circa per 207 milioni di ricariche, mentre nel 2012 i beneficiari sono 533.869 con erogazioni per 208 milioni. Situazione invariata per il 2013, anno in cui i beneficiari della Carta acquisti sono stati 535.504 con un importo complessivo erogato di 208 milioni di euro.
Una sperimentazione per soli 9,5 mila beneficiari. Alla social card ordinaria, negli ultimi tempi e soltanto in 12 città con più di 250 mila abitanti (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Torino, Venezia, Verona e Roma) si è affiancata la Carta acquisti sperimentale. Una misura (rivolta a nuclei familiari con minorenni con un Isee inferiore o uguale a 3 mila euro e con erogazioni monetarie tra i 200 e i 400 euro al mese) che nel tempo ha cambiato nome, diventando Sostegno per l’inclusione attiva (Sia) e che lo scorso anno ha visto 11 delle 12 città concludere l’anno di sperimentazione. Fanalino di coda la città di Roma, dove la misura è appena giunta sulla linea di partenza e che vedrà le erogazioni entro un anno. Le risorse complessive destinate alla sperimentazione, però, non sono poi così consistenti: 50 milioni in totale. Tuttavia, le difficoltà incontrate dall’avvio di questa nuova misura in quasi tutti i comuni ha determinato un impiego soltanto di circa 26 milioni a cui andranno ad aggiungersi i circa 12 milioni affidati al comune di Roma che a fine 2015 ha pubblicato le graduatorie provvisorie individuando circa 2.600 beneficiari tra gli oltre 8 mila richiedenti. Cifre, al netto dei ricorsi, che a Roma quasi sicuramente determineranno l’esaurirsi del budget destinato dal ministero del Lavoro. In totale, quindi, le risorse contro la povertà impegnate con la sperimentazione del Sia sono circa 38 milioni. Altri 12 milioni, quindi, restano in cassa e andranno a rimpinguare le risorse che il governo ha raccolto per finanziare l’avvio del piano contro la povertà. Sul numero dei beneficiari complessivi del Sia, tuttavia, è presto per tirare le somme, in quanto i dati provenienti da Roma non sono ancora consolidati. Tuttavia, si può dire con certezza che i beneficiari totali della sperimentazione del Sia, al suo termine, saranno oltre 9,5 mila. A dominare la classifica dei beneficiari, dopo Roma, le città di Palermo, Napoli, Torino e Catania. (ga)