10 giugno 2010 ore: 18:03
Immigrazione

Presidio a Roma: il permesso a punti è “iniquo e inapplicabile”

Taglio del Fondo per l’integrazione, l’ipotesi di quattro nuovi Cie, enti locali senza finanziamenti per le politiche di territorio: le accuse del Forum Immigrazione Pd Roma e del Prc
ROMA – Quattro nuovi Cie sul territorio italiano, un taglio del 70% sul fondo per l’integrazione e l’azzeramento delle disponibilità per i servizi sociali di integrazione negli enti locali: è l’accusa che Marco Pacciotti, responsabile Forum Immigrati Pd Roma, e Stefano Galieni, responsabile nazionale Immigrazione Prc – lanciano al Governo in merito al permesso di soggiorno a punti e ai tagli realizzati con l’ultima manovra economica nell’ambito del presidio a Santa Maria Maggiore.
 
 “Siamo qui come Forum – ha spiegato Pacciotti – perchè da subito abbiamo sposato la due giorni del Comitato Immigrati d’Italia: due giorni di fondazione di un movimento che vede nella partecipazione e nell’auto-organizzazione della popolazione straniera una forza. In linea, peraltro, anche con quello che il Pd auspica per il mondo degli immigrati in Italia. La sanatoria – ha continuato Pacciotti – unita alle norme della Bossi Fini non agevolano l’integrazione, ma semmai stimolano e rafforzano le pratiche di esclusione. Il permesso di soggiorno a punti è iniquo e segue proprio questo intento: all’immigrato vengono richieste conoscenza della lingua e della cultura italiana che neanche un italiano ha”.
 
“Iniquo, certo, ma anche squallido e difficilmente applicabile – ha aggiunto Galeri -. Lo vedremo con il regolamento attuativo e con le strutture inadeguate che si mettono a disposizione di questo scopo. Una spesa inutile per dare sostanza ad un’azione di propaganda: andiamo a difendere i patri confini con zero fondi?  C’è una decurtazione del 70% rispetto al 2008 sul fondo per l’integrazione e un azzeramento di risorse per le politiche sociali di inclusione negli enti locali. Con quello che resta, il Governo finanzierà la nascita di quattro nuovi centri di identificazione ed espulsione: saranno coinvolte la Campania, le Marche, la Toscana e la Liguria”.
 
“I tagli agli enti locali- ha chiosato Massimiliano Massimiliani, presidente della commissione affari Sociali della Provincia di Roma – compromettono poi anche quel minimo di politiche di integrazione che sono in campo: si sta valutando, in questi giorni, l’impatto dei tagli imposti dall’ultima manovra economica del Governo sui servizi e sugli interventi sociali per l’immigrazione. E’ spesa corrente. Sono finanziamenti a rischio”.
 
Unità di vedute, ma anche d’intenti. Quasi a recitare lo slogan d’apertura della manifestazione – L’Unità è la forza, i diritti la nostra lotta – del Comitato Immigrati d’Italia. “Che almeno – ha poi concluso alieni, lanciando una proposta – ci si attivi per evitare migliaia di espulsioni, visto che non esiste proroga per chi viene espulso dal mercato del lavoro e per chi rischia, passati sei mesi come dice la legge, di essere rispedito in una paese da dove ha scelto di andare via. Che si tenga conto della crisi anche per queste persone. Se così non sarà, ci saranno sorprese. Ci faremo sentire. In autunno”.
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