Pro Vita Famiglia: “Non entreremo nei consultori, donne costrette ad abortire da povertà”
ROMA - “Non abbiamo nessuna intenzione di entrare nei consultori, perché il nostro ambito di azione è la sensibilizzazione pubblica e l’influenza politica con campagne nazionali. Ciò non toglie l’urgenza di riportare i consultori al ruolo per cui furono pensati dalla Legge 194, cioè luoghi dove le donne possano essere aiutate a trovare alternative concrete all’aborto rimuovendo quelle situazioni di disagio socio-economico o di solitudine e abbandono che rendono l’autodeterminazione un vuoto slogan politico. L’emendamento al Pnrr va nella giusta direzione e quella creata da Pd e 5 Stelle è una polemica contro il diritto delle donne in difficoltà di ricevere aiuto e assistenza se vogliono portare avanti la gravidanza e realizzare il desiderio di essere madri”.
Lo dichiara in una nota Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, commentando l’emendamento al Pnrr presentato da Fratelli d’Italia che, ricalcando quanto già previsto dall’articolo 2 della Legge 194, consente alle Regioni, nell'organizzare i servizi dei consultori, di “avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”.