31 luglio 2015 ore: 12:42
Immigrazione

Profughi, il sindaco di Treviso: "Lavoro volontario come strumento di dignità e integrazione”

Il primo cittadino, Giovanni Manildo, chiederà al Prefetto di velocizzare le procedure che consentono lo svolgimento di attività utili alla comunità. “Se si permettesse alle persone accolte di svolgere lavori utili per la comunità, loro non sarebbero più condannate a un’inattività forzata e svilente”
Giovanni Manildo

Giovanni Manildo

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TREVISO - “Sono convinto che il lavoro volontario sia il modo migliore per ridare dignità ai migranti e favorirne l’integrazione. Se si permettesse alle persone accolte di svolgere lavori utili per la comunità, loro non sarebbero più condannate a un’inattività forzata e svilente, e alla comunità verrebbe restituito un servizio in cambio dell’accoglienza ricevuta”.  A dirlo è il sindaco di Treviso Giovanni Manildo.

“Lo strumento per raggiungere questo scopo sono gli accordi trilaterali siglati tra Comuni, Prefetture e associazioni di volontariato - aggiunge -. Per questo chiederò al nuovo Prefetto di Treviso, Laura Lega, di velocizzare le procedure per consentire ai migranti di svolgere attività socialmente utili. Diverse onlus attive nel sociale concordano, e si stanno già muovendo in questa direzione. Il Centro servizi volontariato della provincia, inoltre, sta lavorando a un protocollo che presenterà allo stesso Prefetto a breve”.

Riferendosi ai recenti fatti di Quinto di Treviso, dove i residenti si sono ribellati alla presenza dei profughi, Manildo aggiunge: “Siamo una terra che ha sempre lavorato e che grazie al lavoro ha saputo favorire l’integrazione, accogliendo chi ci raggiungeva con l’intenzione di collaborare alla crescita anche economica del territorio. E’ questo il vero volto di Treviso e della sua provincia”. 

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