Profughi, il sindaco di Treviso: "Lavoro volontario come strumento di dignità e integrazione”
Giovanni Manildo
Giovanni Manildo |
TREVISO - “Sono convinto che il lavoro volontario sia il modo migliore per ridare dignità ai migranti e favorirne l’integrazione. Se si permettesse alle persone accolte di svolgere lavori utili per la comunità, loro non sarebbero più condannate a un’inattività forzata e svilente, e alla comunità verrebbe restituito un servizio in cambio dell’accoglienza ricevuta”. A dirlo è il sindaco di Treviso Giovanni Manildo.
“Lo strumento per raggiungere questo scopo sono gli accordi trilaterali siglati tra Comuni, Prefetture e associazioni di volontariato - aggiunge -. Per questo chiederò al nuovo Prefetto di Treviso, Laura Lega, di velocizzare le procedure per consentire ai migranti di svolgere attività socialmente utili. Diverse onlus attive nel sociale concordano, e si stanno già muovendo in questa direzione. Il Centro servizi volontariato della provincia, inoltre, sta lavorando a un protocollo che presenterà allo stesso Prefetto a breve”.
Riferendosi ai recenti fatti di Quinto di Treviso, dove i residenti si sono ribellati alla presenza dei profughi, Manildo aggiunge: “Siamo una terra che ha sempre lavorato e che grazie al lavoro ha saputo favorire l’integrazione, accogliendo chi ci raggiungeva con l’intenzione di collaborare alla crescita anche economica del territorio. E’ questo il vero volto di Treviso e della sua provincia”.