9 settembre 2015 ore: 10:41
Immigrazione

Profughi, Juncker agli stati europei: “E’ il momento della solidarietà”

Il discorso del presidente della Commissione europea davanti al Parlamento. Rafforzare Frontex. Per Juncker i muri non servono più: “Abbiamo i mezzi e gli strumenti per aiutare chi fugge da guerra e oppressione”. Favorevole al Ttip, mano tesa all’Ucraina
Jean-Claude Junker - Presidente della Commissione Ue

Jean-Claude Junker

Jean Claude Juncker, presidente della Commissione Europea
Jean-Claude Junker - Presidente della Commissione Ue

ROMA – “Numeri spaventosi”. Così così Jean Claude Juncker, presidente della Commissione Europea, ha definito la situazione migratoria in Europa, aprendo il suo primo discorso sullo Stato dell'Unione Europea di fronte al Parlamento di Strasburgo. Ma se è vero che i numeri sono spaventosi, per Junker questo non è comunque il momento di avere paura, è piuttosto il momento di “un'azione concertata e della solidarietà".

Sempre a proposito del fenomeno migratorio, Juncker ha aggiunto: “E’ il momento in cui deve prevalere la dignità umana. Tutti noi dobbiamo ricordare che l'Europa è un continente in cui siamo stati tutti, in un qualche momento della storia, dei rifugiati". Per Junker, chi critica l’integrazione europea deve riconoscere che “questo è un luogo di pace e stabilità e di questo dobbiamo andare orgogliosi”. E sulle modalità di accoglienza, Juncker ha precisato: “Ora abbiano degli standard comuni europei per l’accoglienza dei rifugiati e per l’asilo, e per definire se le persone hanno diritto a ricevere la protezione internazionale. Ma questi standard vanno applicati e rispettati dagli Stati”.

- Non è più tempo di muri. "Abbiamo i mezzi e gli strumenti per aiutare chi fugge da guerra e oppressione - ha detto Juncker -, l'Europa nonostante le divergenze interne tra gli Stati è il continente più stabile e ricco di tutto il mondo”. Juncker ha ricordato che il numero dei migranti arrivati in Europa è importante ma comunque esiguo in termini percentuali: “al momento i rifugiati in Europa rappresentano lo 0,11 per cento della popolazione, mentre in Libano sono il 25% degli abitanti”.
E ha chiamato in causa i parlamentari direttamente, chiedendo loro di calarsi nelle vesti dei singoli profughi: "Non ci sarebbe prezzo che non paghereste per fuggire, non c'è mare che non cerchereste di attraversare, non c'è confine che non cerchereste di varcare se alle vostre spalle ci fosse l'Isis". Ecco perché, ha aggiunto nel suo discorso al Parlamento europeo, "anche se costruiamo muri e barriere, i rifugiati non smetteranno di viaggiare verso l'Europa. L’asilo politico è un diritto". Quindi il fenomeno deve essere affrontato "senza paura" dall’Europa, che ha il dovere di accogliere.

“La Commissione Ue viene additata di non fare le cose bene quando le cose in patria non funzionano. Questo scaricabarile non aiuta rifugiati”. Juncker ha dunque sottolineato che è necessaria un’agenda comune per agire: “L’Italia, la Grecia e l’Ungheria non devono essere lasciati soli, ci sono 160 mila profughi che da lì vanno ridistribuiti”. Poi, l’invito: “I paesi approvino il 14 le nuove proposte della Commissione. Schengen non verrà abolito da questa commissione, ma rafforzeremo i confini esterni. Bisogna cambiare il trattato di Dublino, la prima regola deve essere la solidarietà”. E ancora: “Rafforziamo Frontex. Certo costa, ma la Commissione ritiene che siano soldi ben spesi. Vorremmo arrivare a una guardia costiera di confine efficace entro la fine di quest’anno e creare canali di immigrazione legali contro la tratta di esseri umani. La Commissione Ue propone un meccanismo di redistribuzione permanente che ci permetterà di affrontare situazioni di crisi in modo più agevole in futuro”.

Favorevole al Ttip. Ma il presidente della Commissione europea non si è limitato a un discorso sulla situazione migratoria. Juncker ha affrontato anche altri argomenti, dicendosi per esempio a favore del Ttip (il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti). Precisando di non voler rinunciare alle norme e ai principi europei, Juncker ha comunque sottolineato come la libertà di circolazione dei lavoratori non può essere limitata, e così è anche per il Ttip. “I nostri principi non possono essere abbandonati nel corso del negoziato con gli Usa – ha affermato -. Siamo per la trasparenza ma siamo contrari a dire le condizioni negoziali dell’Ue. Sono a favore della serietà del negoziato”.

Ucraina. Quanto agli equilibri dell’Europa, Juncker ha toccato anche il tema della crici Ucraina. Precisando: “Sosteniamo lo sforzo democratico del presidente ucraino. C’è stato coraggio da parte e questo non è stato facile. E a chi dubita di un nostro coinvolgimento, dico che verrà dimostrato che sbaglia. Abbiamo capito quelle che sono le esigenze dell’Ucraina”.

La situazione a Est. “La sicurezza ci deve essere, le frontiere sono intoccabili”. E questo Mosca deve capirlo. Juncker è chiaro: “La solidarietà non è solo una parola e noi ci siamo. Paesi baltici e Polonia sono stati importanti per l’Ue e noi abbiamo un obbligo di protezione nei loro confronti”.



© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news