Profughi, Milano inaugura hub da 70 posti: già sovraffollato
MILANO – Il comune di Milano inaugura il nuovo hub di via Sammartini con 70 posti letto per la prima accoglienza dei profughi e annuncia (a sorpresa) la chiusura del centro di via Aldini che può ospitarne 250. “Vogliamo dare un segnale alla Regione e al Governo”, ha detto l'assessore alla Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. L'annuncio coglie di sopresa Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca, la onlus che gestisce sia il nuovo hub sia la struttura di via Aldini. “Non ne sapevo nulla -commenta-. Penso che più che togliere posti letto sia necessario aumentare la capacità di accoglienza. Capisco il clima elettorale, capisco che si voglia lanciare il messaggio che si vuole alleggerire il peso dei profughi sulla città, ma la realtà è che ormai il 50% dei profughi non è più in transito, ma rimane in città a causa della chiusura delle frontiere. Quest'anno è previsto che ne arrivi il doppio dell'anno scorso e i centri sono già sempre pieni”. Lo stesso hub questa notte ha dovuto ospitare 91 persone: appena aperto ed è già sovraffollato. Complessivamente Milano offre, per i profughi transitanti, poco più di 600 posti letto. La convezione tra Progetto Arca e Comune per la struttura di via Aldini scade comunque il 30 giugno, quindi dopo le elezioni. Resta il dubbio che l'annuncio dell'assessore Majorino sia più che altro uno spot elettorale.
Nel nuovo hub, ricavato nei depositi delle Ferrovie dello Stato ristrutturati con due ampie sale di ritrovo e stanzoni per i letti, i profughi che arrivano in treno a Milano vengono registrati e inviati nei centri di accoglienza (se c'è posto). Sostituisce quello finora aperto nel sottopasso di via Tonale. Il problema è che dista dalla Stazione Centrale un chilometro e mezzo. Progetto Arca ha istituito una navetta per portare i profughi dalla stazione all'hub. “Il timore è che in stazione vengano intercettati dalla malavita che offre loro l'illusione di poter attraversare i confini verso il nord Europa -spiega Alberto Sinigallia-. I profughi sono liberi di fare quello che vogliono, ma noi ci teniamo a spiegare loro come stanno le cose e offrire un'ospitalità”.
A Milano e provincia c'è ormai una carenza di posti letto non solo per i profughi in transito, ma anche per quelli che richiedono asilo. Per questi ultimi, la Prefettura ha emanato un bando per 4.500 posti letto, ma gli enti del terzo settore e gli alberghi che hanno partecipato possono garantirne poco più di 2 mila posti. “E si tratta di posti già esistenti che con il bando vengono rinnovati -assicura il presidente di Progetto Arca-. Resta quindi il problema di trovarne altri”. (dp)