Profughi, Milano si stabilizza: entro fine mese al via l'accoglienza nelle parrocchie
MILANO – Dopo l'affanno dei giorni scorsi, il sistema di accoglienza a Milano sembra essersi un stabilizzato. Con una ridotta capacità di accogliere i profughi spontanei però. Conseguenze del collasso del sistema gestito dalla Prefettura, andato in crisi con il sovrannumero dell'hub di Bresso ad agosto. Così l'ex Cie di via Corelli ha dovuto togliere spazi agli spontanei e così anche gli altri centri di Frasi Prossimo e Fondazione Progetto Arca: nei mesi passati, in particolare nei centri di via Aldini e via Mambretti, si è dovuti andare molto oltre le capacità della convenzione con la Prefettura. Così i 270 profughi arrivati la scorsa notte in stazione Centrale sono dovuti rimanere a dormire all'hub di via Tonale. Lunedì ci sarù un incontro tra Comune ed enti che si occupano di accoglienza per capire come affrontare le prossime settimane.
Intanto la cooperativa Farsi Prossima ha cominciato i sopralluoghi nelle strutture parrocchiali che hanno dato la loro disponibilità ad ospitare i profughi. "Entro fine mese dovrebbero aprire le prime strutture", annuncia Annamaria Lodi, presidente della cooperativa Farsi Prossimo. Si tratterà di nuovo di richiedenti asilo provenienti dal canale della Prefettura, visto che le strutture, in maggioranza appartamenti, non sono adatte per un profugo in transito. "Oltre alle nostre verifiche, ci sono degli atti formali da ottemperare, perché gli spazi ci vengono concessi in comodato d'uso dalla Cura – aggiunge Lodi -. Speriamo che data l'emergenza possano essere garantiti dei tempi rapidi dagli uffici". (lb)