Profughi, per l’87% degli italiani l’accoglienza è un diritto umano inalienabile
PARMA - Solo il 15% ha fornito una stima corretta sugli arrivi degli stranieri in Italia nel 2015, 7 su 10 non percepiscono i profughi come una minaccia alle risorse e il 60% nemmeno alla sicurezza, quasi 9 su 10 ritengono che l’Italia debba accogliere i profughi come diritto inalienabile. D’altra parte, solo il 20% ha avuto contatti positivi con i profughi, solo il 42% li accoglierebbe in casa e il 38% affitterebbe loro un’abitazione di proprietà. Sono i risultati della ricerca “Come vedono gli italiani l’arrivo e la presenza dei profughi in Italia?” condotta da Tiziana Mancini, Luca Caricati e Benedetta Bottura dell’Università di Parma e Loris Vezzali e Gian Antonio Di Bernardo dell’Università di Modena e Reggio Emilia tra gennaio e marzo 2016 attraverso un questionario on line, ospitato dalla piattaforma Qualtrics.
La ricerca ha coinvolto quasi 600 adulti, principalmente reclutati attraverso la rete dei centri per il volontariato, le associazioni e categorie professionali. Il campione analizzato, residente in diverse province italiane con una prevalenza per quelle dell’Emilia-Romagna, è composto per il 70% da donne di diverse fasce di età, per il 79% è impiegato in diversi ambiti professionali, il 48% si definisce di sinistra o di estrema sinistra, mentre solo l’11% si definisce di centro-destra, destra o estrema destra.
I dati. Solo il 20% degli intervistati dichiara di avere avuto contatti positivi con i profughi, mentre solo il 5% ammette di avere avuto esperienze negative. Rispetto all’esposizione mediatica, il 90% dichiara di avere letto o sentito raramente informazioni positive sui profughi in tv, alla radio o sul giornale, il 76% dichiara invece di aver letto o sentito speso informazioni negative. In pochi hanno dato una stima corretta del numero di arrivi in Italia nel 2015 (quasi 154 mila), ma se il 60% ha sottostimato il dato, il 25% lo ha sovrastimato. Per il campione intervistato solo il 56% dei profughi arrivati in Italia proviene realmente da zone di guerra, ma l’83% è d’accordo che se non lasciassero i loro Paesi i profughi avrebbero buone probabilità di morire a causa della situazione sociale o politica.
Gli intervistati non percepiscono i profughi come una minaccia alle risorse (ad esempio quelle economiche): il 70% non è d’accordo sul fatto che questi assorbano una parte consistente di tasse e occupino posti di lavoro privandone così gli italiani. Anche il senso di sicurezza non sembra messo in discussione: 6 intervistati su 10 ritengono che vivere vicino a strutture di accoglienza non incrementi i rischi personali. A questo si aggiunge che, accanto a un diffuso senso di pietas, la stragrande maggioranza degli intervistati riferisce di provare rispetto e ammirazione e nessun odio o disprezzo verso i profughi.
Ma cosa farebbero gli italiani in supporto dei profughi? I risultati della ricerca sono meno netti: da una parte, circa il 75% del campione si dichiara disposto a fare volontariato in un centro di accoglienza, solo il 42% ospiterebbe in casa propria un profugo e solo il 38% affitterebbe senza problemi un’abitazione di proprietà per accoglierli.
Circa tre quarti del campione si dice abbastanza o fortemente d’ccordo sul fatto che lo Stato italiano debba garantire ai profughi o ai richiedenti asilo vitto, alloggio, accesso ai sistemi sanitari e assistenza legale gratuita. La metà del campione è d’accordo però sul fatto che se i profughi vogliono rimanere in Italia devono darsi da fare sena aspettare che lo Stato faccia qualcosa per loro. In termini generali, comunque, l’87% degli intervistati ritiene che l’Italia debba accogliere i profughi perché è un diritto inalienabile. Fra coloro, invece, che ritengono che l’Italia non debba ospitare i profughi (solo il 13%), le motivazioni sono il senso di invasione e il costo economico che l’accoglienza comporta.
Infine, l’ultima parte della ricerca ha riguardato l’opinione verso il ruolo dell’Europa nella gestione delle problematiche legate alle richieste di asilo da cui emerge scetticismo: ben il 90% è d’accordo nel ritenere che l’Europa non sia coesa sulla questione dei profughi e solo il 27% si dice fiducioso che l’Ue possa trovare una soluzione condivisa sulla questione.