15 giugno 2015 ore: 12:02
Disabilità

Progetto di vita per i disabili psichici: nuovo strumento "misura" i desideri

Si chiamano “matrici ecologiche” e permettono di elaborare un progetto individuale, basandosi su aspettative, desideri e aspirazioni. Lo ha studiato Anffas, sperimentandolo su 1.300 persone, con 23 strutture associative. Figura fondamentale il “case manager”
Housing sociale, casa su mano

ROMA – Un “progetto globale di vita” per le persone con disabilità intellettiva, basato sulle aspirazioni, i desideri e le aspettative di ciascuno: lo strumento per realizzarlo si chiama “matrice ecologica” ed è stato messo a punto da Anffas, che questa mattina lo presenta a Roma. 1.300 sono i primi beneficiari: tutte persone con disabilità, vicine all'associazione, che grazie a questa iniziativa possono oggi disporre di un progetto individuale, costruito nel corso di un anno di lavoro, con la partecipazione di 23 strutture associative Anffas e 23 “case manager”: un “riferimento univoco e personale per la persona e la famiglia – spiega Anffas - in grado di diventare il punto di contatto fondamentale per la lettura del bisogno e per un orientamento alla rete dei servizi e dei sostegni del territorio, nonché il budget di progetto, che alloca le risorse necessarie alla concreta realizzazione del progetto stesso”. 

Lo strumento “matrici”. Ma in cosa consiste questo strumento innovativo? Si tratta di un softwar, denominato appunto “matrici”, che permette di progettare e in maniera flessibile servizi e sostegni per le persone con disabilità. Come? Partendo dalla valutazione del funzionamento e dei bisogni attraverso gli strumenti più avanzati e dalla raccolta dei desideri e delle aspettative delle persone stesse, si progettano azioni mirate al miglioramento della qualità della vita. Il tutto, ovviamente, da monitorare e verificare costantemente, con il supporto fondamentale del case manager, in ogni fase del percorso. “Con il progetto 'Strumenti per l’inclusione sociale - afferma Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas - siamo riusciti a costruire un sistema che si presta a colmare in modo significativo la carenza di strumenti adeguati a rendere concreti i diritti sanciti dalle norme, contribuendo anche a quanto previsto dalla linea 1 del Programma biennale d’azione per la disabilità, in relazione alla revisione del sistema di accertamento della disabilità. “Al tempo stesso - prosegue - il progetto ci ha consentito di raccogliere una miniera di dati ed informazioni cui potremo attingere da qui ai prossimi anni per avere indicazioni concrete sugli aspetti sui quali puntare, a livello scientifico, educativo-riabilitativo, sociale, istituzionale e politico per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. La palla – conclude - passa adesso alle istituzioni, che sono garanti della tutela dei diritti e del processo di presa in carico di tutti i cittadini e che speriamo sappiano fare tesoro ed attivarsi in maniera concreta affinché quanto da noi realizzato possa realmente rappresentare una chiave di volta per l’inclusione sociale e la qualità di vita di tutte le persone con disabilità nel nostro Paese”. 

I risultati della sperimentazione. Gli strumenti per l'inclusione sono stati quindi sperimentati su un campione di 1.300 persone, portando a risultati che Anffas ritiene preziosi. In sintesi, si è trattato di testare quelle “matrici ecologiche e dei sostegni” che rappresentano “il prodotto di un lavoro di re-ingegnerizzazione del piano individualizzato dei sostegni che, dalla presa in carico, attraverso la valutazione iniziale del funzionamento, dei bisogni e delle aspettative delle persone con disabilità conduce alla definizione di obiettivi generali e specifici di miglioramento “. Tra i risultati più significativi, ci sono quelli relativi ai “fattori ambientali (atteggiamenti, ambiente fisico e sociale) che agiscono come facilitatori o come barriere. Il maggior facilitatore è rappresentato, in media, dalle relazioni e dal sostegno sociale, che riguardano le risorse e gli aiuti di cui le persone dispongono e le loro relazioni con gli altri. La principale barriera è invece rappresentata dall’ambiente naturale e dai cambiamenti effettuati dall’uomo, che riguardano gli elementi animati e non animati dell’ambiente fisico e naturale, le parti dell’ambiente modificate dall’uomo e le caratteristiche delle popolazioni umane all’interno di quell’ambiente. 

Le raccomandazioni. Per questo, Anffas ha formulato un elenco di raccomandazioni, proprio sula base del progetto, con i suoi strumenti e i suoi risultati: queste indicazioni sono rivolte a governo, parlamento ed enti gestori dei servizi e sono tutte orientate alla realizzazione della piena incluisione, attraverso la stesura di progetti individuali basati su “matrici ecologiche”. L'obiettivo generale è progettare servizi e sostegni per le persone con disabilità, a partire dai dati raccolti ed i risultati del progetto: “una miniera di informazioni ed indicazioni preziosissime per quanti sono a vario titolo coinvolti nella tutela dei diritti e nella presa in carico delle persone con disabilità intellettiva nel nostro Paese”, spiega Anffas. Le raccomandazioni sono quattro e riguardano, nell'ordine: la concreta realizzazione del “diritto all'inclusione attraverso il progetto individuale”; la progettazione “in base ai desideri e alle aspettative della persona”, la “formazione ed il lavoro” e la “de-istituzionalizzazione”.

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