15 novembre 2011 ore: 10:22
Economia

Prostituzione al chiuso

La prostituzione al chiuso è un fenomeno sommerso ma di notevoli proporzioni, che comporta uno sfruttamento più pesante, visto il controllo esercitato dagli sfruttatori sulle vittime e la limitata capacità degli operatori delle organizzazioni di ragg...

La prostituzione al chiuso è un fenomeno sommerso ma di notevoli proporzioni, che comporta uno sfruttamento più pesante, visto il controllo esercitato dagli sfruttatori sulle vittime e la limitata capacità degli operatori delle organizzazioni di raggiungerle. Il dossier “I piccoli schiavi invisibili” di Save the children (2011) stima che la prostituzione al chiuso sia 3 volte superiore a quella su strada. Secondo una ricerca del 2010 curata dal Gruppo Abele le donne che si prostituiscono al chiuso in Italia sarebbero tra le 11.900 e le 15.500. Provengono da oltre 40 diverse nazionalità e alcune di loro sono transessuali. Dietro queste donne, e non solo, vi sono spessissimo persone esterne che esercitano il controllo e organizzano gli appuntamenti. Per i transessuali questo controllo è vissuto come una risorsa, una “protezione” da eventuali minacce fisiche e psicologiche da parte di clienti, per le donne, spesso si trasforma in un ricatto da parte di chi ha facilitato il loro percorso migratorio. Come per quella di strada, non è possibile tracciare un profilo univoco del cliente che compra sesso in appartamento o nei locali. La percezione è che il fenomeno interessi chiunque, senza particolari distinzioni di età o condizione psicosociale.

Prostituzione in appartamenti e alberghi. Lavorano per lo più in quartieri periferici, spesso preferiscono gli appartamenti agli alberghi, più soggetti a controlli dalle forze di Polizia. Nelle case, le tariffe vanno da 50 a 500 euro di media ma ci sono punte anche di 700/2.000 euro, con introiti che si attestano dai 5.000 ai 25 mila euro mensili. La fascia di età varia molto: da 25 a 45 anni la media, con punte che arrivano alla minore età e ai 55 anni. Giovanissime se non ragazzine, impaurite e soggiogabili, mimetizzate all’interno di condomini e di locali, spostate di continuo da una città all’altra: una mobilità esasperata che produce un ricchissimo racket fantasma e donne invisibili, ma che non esclude la strada, che resta il luogo privilegiato, nonostante tutto, dell’incontro, la vetrina più efficace e frequentata. 

Prostituzione nei locali notturni. Nei locali notturni d’intrattenimento, come discoteche e dancing, le tariffe variano: 15 euro per la conversazione nel locale, a cui si aggiungono 150 euro per uscire con la donna e 200 euro da consegnare ai gestori.

Minori e sfruttamento sessuale al chiuso. L’analisi delle riviste di annunci espliciti di vendita di sesso a pagamento testimonia come cresca lo sfruttamento di minori. Secondo Save the children i minori coinvolti nella prostituzione al chiuso possano arrivare fino al 15%. Le ragazze vittime tendono a negare la loro minore età temendo, condizionate dagli sfruttatori, di poter essere arrestate.

 

Libri

AAATUTTIACASA.IT. La prostituzione al chiuso in Italia e in Europa 2010: come, dove e perché