15 aprile 2013 ore: 12:31
Economia

Prostituzione e tratta in Italia e nel mondo

Secondo il ministero dell’Interno e la relazione sulla tratta del Comitato parlamentare per la sicurezza (Copasir, aprile 2009), il traffico di esseri umani costituisce in Italia la terza fonte di reddito per le organizzazioni criminali, seconda solo...

L’Oil (Organizzazione internazionale del lavoro), nel giugno 2012, ha stimato in 20,9 milioni le vittime di sfruttamento della manodopera a livello globale (compreso lo sfruttamento sessuale) 880 mila delle quali nell’Unione Europea. Secondo le Nazioni Unite latratta degli esseri umani coinvolge 2,7 milioni di persone per un giro d'affari di 32 miliardi di dollari, nell’80% dei casi sono donne o bambini; per l’Unodc (United nations office on drugs and crime, agenzia Onu contro le droghe e il crimine), nel 79% dei casi il traffico avviene per sfruttamento sessuale. A gennaio 2012 la Fondazione Scelles ha presentato per la prima volta un rapporto mondiale sulla prostituzione: da 40 a 42 milioni di persone si prostituiscono nel mondo. L’80% è donna, il 75% ha tra 13 e 25 anni e il nove su dieci dipendono da un “pappone”. Nell’Europa occidentale le immigrate sono la maggioranza (1-2 milioni). Cambiano i metodi di reclutamento: dai social network ai Giochi olimpici: nel 2010 per la coppa del mondo di calcio le autorità hanno identificato 40 mila prostitute in più.

Fonti e numeri del fenomeno in Italia. Per il ministero dell’Interno e la relazione sulla tratta del Comitato parlamentare per la sicurezza (Copasir, aprile 2009), il traffico di esseri umani costituisce in Italia la terza fonte di reddito per le organizzazioni criminali, seconda solo ad armi e droga. Secondo un’indagine del comune di Roma-Parsec (2008-2009) la  prostituzione adulta è stimata fra le 19 mila e le 24 mila unità. Secondo l’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni), le persone trafficate in Italia sono tra le 19 mila e le 26 mila ogni anno, mentre il Gruppo Abele stima che circa 70 mila persone si prostituiscono in Italia (oltre il 50% giovani straniere, di cui il 20% minorenni e il 30% viados), il 70% lavora per strada, ogni mese circa 9 milioni di clienti (uomini sposati nel 70% dei casi) hanno rapporti con le prostitute, 30 euro il prezzo medio di un rapporto. Per la Caritas italiana le vittime di tratta per scopi sessuali giunte nel nostro paese tra il 2000 e il 2007 sarebbero circa 80 mila, mentre al 31 dicembre 2007 le prostitute oscillerebbero tra 25 mila e 30 mila. Si tratta di donne provenienti da 61 diversi paesi; l’80% arriva complessivamente da 5 stati: Nigeria (23,3%), Romania (18,7%), Moldavia (15,1%), Albania (12,2%) e Ucraina (10,2%). Inoltre dal 2005 si prostituiscono anche donne e minori provenienti dalla Cina.

Le vittime identificate in Europa. Secondo il primo rapporto della Commissione UE sulla tratta di persone in Europa, el periodo 2008-2010 sono state 23.632 le vittime identificate o presunte di tratta di esseri umani nell’Unione Europea, di cui ben 6.426 (più di un quarto) in Italia. L’indagine registra un aumento del 18% delle vittime di traffico di esseri umani e una diminuzione del 13% delle condanne per i trafficanti. L’Italia è il paese che, in valore assoluto, registra il maggior numero di casi: 1624 identificazioni nel 2008 su un totale di 6.309 in Ue; 242 nel 2009 su un totale di 7.795 e 2381 nel 2010 su un totale Ue di 9.528). A essere maggiormente fatte oggetto di tratta in Europa, sono le donne, che rappresentano il 68% del totale. Gli uomini sono il 17% e il 25% minori. Il 62% delle vittime di traffico di esseri umani è sfruttato per prestazioni sessuali, il 25% come manodopera forzata. Altri tipi di traffico, come ad esempio quello di organi, vengono indicati al 14%. La maggioranza della tratta avviene all’interno dell’Unione Europea stessa (ben il 69%), con i cittadini di Romania e Bulgaria a guidare la classifica. Per quanto riguarda la tratta di persone extra-UE, Nigeria e Cina risultano presenti nelle statistiche di tutti e tre gli anni. Il 75% dei trafficanti sono uomini, e il numero dei sospetti autori di tratta di esseri umani è in calo del 17%. Sono numeri che non rappresentano probabilmente la punta di un iceberg molto più grande.