Quasi 402 mila minori in carico ai servizi sociali, 77 mila vittime di maltrattamento
MILANO - Sono 401.766 i bambini e ragazzi presi in carico dai servizi sociali in Italia, 77.493 dei quali sono vittime di maltrattamento. È quanto emerge dalla seconda Indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia, condotta da Terre des Hommes e Cismai, per l’Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza. In particolare, rispetto alla prima indagine, svolta nel 2015, in 117 comuni sui 196 presi in considerazione, si registra un aumento del 3,6% di bambini e ragazzi in carico ai servizi sociali in generale e del 14,8% minori i in carico perché maltrattati.
L’indagine, realizzata tra luglio 2019 e marzo 2020, su dati del 2018, ha coperto un bacino effettivo di 2,1 milioni di minorenni residenti nei 196 Comuni italiani coinvolti e selezionati dall’Istat quale campione rappresentativo della popolazione minorile le italiana. Dall'indagine risulta così che la forma di maltrattamento principale è rappresentata dalla patologia delle cure (incuria, discuria e ipercura) di cui è vittima il 40,7% dei minorenni in carico ai Servizi Sociali, seguita dalla violenza assistita (32,4%). Il 14,1% dei minorenni è invece vittima di maltrattamento psicologico, mentre il maltrattamento fisico è registrato nel 9,6% dei casi e l’abuso sessuale nel 3,5% .
Se ad essere seguiti dai Servizi Sociali, in generale, sono più i maschi, bambine e ragazze sono invece più frequentemente in carico per maltrattamento (sono 201 su 1000, rispetto a 186 maschi). Anche gli stranieri lo sono di più rispetto agli italiani: ogni 1000 bambini vittime di maltrattamento 7 sono italiani, 23 stranieri.
Questa seconda Indagine ha modificato, ampliandola, la griglia di raccolta dati utilizzata in passato, consentendo di esplorare nuovi aspetti del fenomeno; sappiamo così che i minorenni vittime di maltrattamento multiplo sono il 40,7% e nel 91,4% dei casi il maltrattante afferisce per lo più alla sfera familiare (genitori, parenti stretti, amici dei genitori, ecc.).
Quanto alla fonte della segnalazione del maltrattamento, per la maggior parte dei casi, è l’autorità giudiziaria ad attivarsi in tal senso (42,6%). Seguono agli ultimi posti ospedali e pediatri. L’intervento dei servizi sociali risulta più frequente al Nord che al Sud e nel 65,6% dei casi ha una durata maggiore di 2 anni. Di fronte a queste segnalazioni i principali interventi adottati dai Comuni sono l’assistenza economica e l’assistenza domiciliare (rispettivamente per il 28,4% e 23,9% dei casi, ossia un totale del 52,3% dei casi), a cui si ricorre molto di più rispetto all’allontanamento del minore dal nucleo famigliare (in totale il collocamento in comunità e l’affido famigliare si attestano sul 35%).
Nonostante il quadro che emerge dall'indagine, l'Italia non ha ancora un sistema di raccolta dei dati sul fenomeno. Per questo Terre des Hommes e Cismai si rivolgono al Governo italiano affinché si faccia carico dell’istituzione di un sistema informativo nazionale permanente di raccolta dati sul maltrattamento e promozione di banche dati sul fenomeno. Le due organizzazioni ricordano che esiste già uno strumento istituzionale che potrebbe rispondere a questo obiettivo, ossia il Casellario dell’Assistenza che, con minimi adeguamenti, potrebbe svolgere una puntuale e permanente rilevazione del fenomeno. “Ci preoccupa lo scarso interesse dimostrato dalle Istituzioni- dichiara Donatella Vergari, Presidente Terre des Hommes-. Il nostro impegno insieme a Cismai non terminerà certo qui, continueremo a lavorare alla raccolta di dati e al monitoraggio del fenomeno e continueremo a spronare le Istituzioni affinché dedichino la dovuta attenzione a questo problema”.
"Da tempo esistono Leggi e Piani con i quali il Governo ‘si impegna nel reperimento dei dati relativi a questo fenomeno e nella mappatura dei servizi e delle risorse disponibili nel settore' (Piano 2000-2001), ma sono rimasti tutti senza seguito”, conclude Giovanni Visci, Presidente di Cismai.