29 ottobre 2014 ore: 10:52
Immigrazione

Quasi 5,4 milioni di immigrati in Italia: il 99,2% vive in famiglia

Dossier Idos-Unar 2014. La presenza incide per l’8,1% sulla popolazione totale. Il 52% sono donne, 802 mila gli studenti stranieri. A causa della crisi 150 mila permessi di soggiorno non sono stati rinnovati. Cresce il peso dei permessi per ricongiungimento familiare
Tommaso Bonaventura/Contrasto Mussulmani in Italia

Foto: Tommaso Bonaventura/Contrasto

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Mussulmani in Italia

ROMA - Cresce, ma con un ritmo sempre più a rilento, la presenza straniera nel nostro paese: nel 2013 la presenza effettiva degli immigrati in Italia ammonta a 5 milioni e 364 mila persone (178 mila in più rispetto all’anno precedente, quando si contavano 5 milioni e 186 mila cittadini stranieri). A stimarlo è il centro studi e ricerche Idos. Il dato è contenuto nel dossier statistico immigrazione 2014, realizzato dal centro studi in collaborazione con Unar, e presentato oggi a Roma. Seppure le stime ufficiali parlano di una presenza che si attesta poco sotto i 5 milioni (i residenti stranieri sono 4.922.085, con un’incidenza sull’intera popolazione dell’8,1 per cento) secondo il dossier la presenza regolare è lievemente superiore, anche se rispetto al periodo antecedente la crisi, le quote d’ingresso di nuovi lavoratori sono molto diminuite.

Un’immigrazione molto “familiare”. Nel 2013, i visti per soggiorni superiori a 90 giorni sono stati 169.055, di cui solo 25.683 per lavoro subordinato e 1.810 per lavoro autonomo mentre hanno maggiore peso sull’aumento della popolazione straniera i visti per ricongiungimento familiare (76.164) e le nuove nascite (77.705 a fronte di 5.870 decessi). Notevole è infatti l’incidenza delle famiglie con almeno uno straniero, che hanno ormai superato quota due milioni (2.354.000, pari al 7,1 per cento di tutte le famiglie residenti in Italia), in un quarto dei casi si tratta di coppie miste.
Nonostante il fatto che in Italia siano ormai rappresentati circa 196 paesi, prevalgono nettamente alcune aree di origine: oltre la metà 51,1 per cento degli immigrati proviene infatti da soli cinque paesi (Romania, Albania, Cina, Marocco e Ucraina). La quasi totalità della popolazione straniera vive in famiglia (99,2 per cento) mentre la restante parte (0,8 per cento) risiede in strutture residenziali collettive o convivenze (si intende per convivenza un insieme di persone non legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità e simili, normalmente coabitanti per motivi religiosi, di cura, di assistenza, etc) .
Sul totale della popolazione immigrata le donne sono il 52,7 per cento e i minori oltre 1 milione, mentre sono 802.785 gli alunni stranieri iscritti a scuola nell’anno scolastico 2013/2014 (con incidenza del 9 per cento sulla popolazione scolastica complessiva), tra cui 11.470 rom. Il livello di istruzione è notevole: il 10,3 per cento ha una laurea e il 32,4 per cento un diploma. Per quanto riguarda l’appartenenza religiosa la maggior parte degli immigrati in Italia sono cristiani (53, 2 per cento), seguono i musulmani (33 per cento), ci sono poi le persone con tradizioni religiose orientali (5 per cento) mentre gli atei e gli agnostici sono il 4,4 per cento.

Un residente straniero ogni 12 italiani. Secondo il dossier se nel 1981 vi era uno straniero ogni 250 residenti (con un’incidenza dello 0,4 per cento), ora l’incidenza sulla popolazione totale ha raggiunto l’8,1 per cento (1 ogni 12 residenti) e in 27 province supera il 10 per cento, con punte massime in alcuni piccoli comuni, tra i quali spicca Baranzate in provincia di Milano (dove l’incidenza sale al 31 per cento). Un quarto della popolazione straniera risiede in quattro province (Roma, Milano, Torino e Brescia). Gli stranieri residenti in Lombardia (oltre 1 milione) rappresentano il 22,9 per cento del totale nazionale e quelli della provincia di Roma (oltre mezzo milione) il 10,3 per cento. Oltre il 60 per cento degli immigrati risiede infatti al Nord, il 25,4 per cento al Centro e il 14,6 per cento al Sud.

La crisi si sentire: 150mila permessi non rinnovati. Nel 2011 i permessi scaduti senza essere rinnovati sono stati 262.688, nel 2012 sono stati 166.321 e nel 2013 145.670: segno che la recessione continua a colpire anche i cittadini stranieri. Tuttavia, ufficialmente, le partenze per l’estero hanno coinvolto 44mila cittadini stranieri e 82mila cittadini italiani, tra i quali quelli residenti all’estero sono 4.482.115.

Nel 2025 il 6 per cento degli stranieri avrà diritto alla pensione. Il Censimento del 2011 stima che sia di 13 anni la differenza dell’età media tra stranieri e italiani (31,1 rispetto a 44,2) e questo ad oggi fa sì che l’immigrazione influisca positivamente anche sul sistema pensionistico. Ma secondo Idos nel 2013, la quota di immigrati che raggiungeranno l’età pensionabile salirà al 2,6 per cento rispetto al totale dei casi, per poi passare al 4,3 per cento nel 2020 e al 6 per cento nel 2025.

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