Racconti migranti, "il teatro fa lo sgambetto ai pregiudizi"
Teatro dell'Orsa, Argonauti - @miprendoemiportovia
Teatro dell'Orsa, Argonauti - @miprendoemiportovia |
BOLOGNA - “Il teatro, la letteratura sanno intercettare un cambiamento epocale? Lo sanno tradurre? Viviamo un tempo buio di sospetti che accendono paure, di chiusure, di perdita di umanità. Non ci salveranno i fili spinati, per tessere futuro occorre un filo nuovo, limpido che intreccia ascolto e memoria, che porta al riconoscimento dell'altro come risorse e non come fardello. Le storie ci dicono chi siamo e ci allenano alla vita. Il mito antico ci interroga, ci chiede da dove veniamo e dove vogliamo andare. Gli Argonauti e la letteratura della migrazione diventano trama viva negli occhi di giovani attori rifugiati, di registi e scrittori. Il teatro fa lo sgambetto ai pregiudizi e con un soffio ci mette davanti alla verità nuda. Ogni vita è una vita. Ogni vita vale”. Gli artisti del Teatro dell'Orsa raccontano così “Argonauti”, lo spettacolo corale portato in scena da 50 attori di 9 nazionalità diverse che dal suo debutto, nel 2017, contiene a ottenere premi e riconoscimenti. Domani 19 dicembre alle 19 nello Spazio Ex Maffia di Reggio Emilia, Bernardino Bonzani, Ezekiel Ebhodaghe, Monica Morini, Djibril Cheickna Dembélé, Annamaria Gozzi, Lucia Donadio e altri protagonisti racconteranno il significato civile e sociale di questa azione teatrale.
La performance itinerante “Argonauti”, realizzata a conclusione di un articolato progetto già vincitore del bando MigrArti 2017 del MiBAC e segnalato dal Consiglio d’Europa nel focus Cités interculturelles tra gli eventi che contribuiscono concretamente a fare intercultura nel continente, ha vinto l’autorevole Premio per la Pace Giuseppe Dossetti 2017. A partire da questo progetto poetico e politico è stato anche realizzato un omonimo docu-film, con la regia di Alessandro Scillitani. “L'appuntamento a Reggio Emilia sarà un modo di raccontare quanto è stato fatto ma anche un'occasione per guardare al futuro: il processo iniziato svela radici nuove e il vento nella nave di Argo continua a soffiare. Noi non abbiamo smesso di lavorare insieme”.
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La serata è organizzata nell’ambito del progetto Percorsi d’inserimento nella comunità territorio per titolari di protezione internazionale FAMI 2014-2020 di Dimora d’Abramo in partnership con il Comune di Reggio Emilia e l’Unione Colline Matildiche e cofinanziato dall’Ue e dal ministero dell’Interno, in collaborazione con il Progetto Sprar del Comune di Reggio Emilia. (lp)