Rapporto Cild: Cpr Ponte Galeria inferno senza diritti umani
ROMA - Un inferno fatto di mancanza di diritti umani minimi. Un incrocio tra un lager e un manicomio, dove le persone dormono su un materasso buttato in terra o direttamente sulla rete, in 8 in 25 mq, rinchiuse senza fare nulla dalla mattina alla sera, in condizioni igienico-sanitarie precarie, in un contesto di abuso di somministrazione di psicofarmaci e di costanza di tentativi di suicidio.
È la fotografia del Centro di Permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria, alla periferia ovest di Roma, scattata da un lungo e dettagliato rapporto redatto dalla Coalizione Italia Libertà e Diritti Civili (Cild) e presentata nella sala Sassoli della Città Metropolitana di Roma insieme alla deputata del Pd, Rachele Scarpa, con la quale è stata effettuata un'ispezione e un altro accesso nel 2024, e alla consigliera capitolina di Roma Futura e delegata in Città Metropolitana alle Politiche sociali, Tiziana Bioghini.
Il Cpr di Ponte galeria è attivo dal 5 agosto 1998, è l'unico ad essere dotato di una sezione femminile (per 5 posti), ha una capienza (da ultimo capitolato) di 125 posti, poi ridotti a 104 in seguito all'inagibilità della sezione V dell'area maschile, frutto dalla protesta scatenata dopo il suicidio di Ousmane Sylla lo scorso febbraio. Secondo Cild 'questa capienza dovrebbe eessere ulteriormente ridotta, perché dopo l'ispezione dello scorso 3 ottobre la delegazione di Cild ha constatato il non utilizzo per presunti 'lavori di ristrutturazione' di 2 moduli nell'area maschile, di una capienza di 48 posti in totale'.
La struttura è gestita dalla multinazionale svizzera Ors che nel dicembre 2021 si è aggiudicata un appalto da 7 milioni di euro, scaduto nel 2023 e proprogato fino al 31 ottobre scorso. 'La gara d'appalto pubblicata dalla Prefettura nel luglio di quest'anno deve ancora giungere a definizione e quindi appare ipotizzabile che Ors continuerà a gestire ancora il Cpr nei prossimi mesi', scrive Cild. Ciò che 'appare certo è che in questi anni di gestione sono state numerosissime le violazioni da parte di ORS del capitolato d'appalto, tanto da portare la Prefettura di Roma a irrogare sanzioni per un valore complessivo di 100.000 euro per il mancato rispetto della dotazione minima di personale'. Queste violazione del contratto 'si ripercuotono sulla pelle delle persone detenute, che sono costrette a vivere in condizioni inumane e degradanti'.
In questo anno Cild ha visitato due volte il Cpr, che fin dal suo ingresso 'restituisce un scenario distopico con cartelli come 'Vi diamo il benvenuto! Siamo lieti di potervi assistere e sostenere durante il vostro soggiorno presso i nostri Centri', oppure 'Promesse di informazioni sulla permanenza; infopoint h24; 'Programmazione di attività per il tempo libero e di laboratori occupazionali', con la beffa finale dell'augurio di un 'Piacevole soggiorno''. Quando in realtà, si tratta di 'un inferno fatto di condizioni di detenzione indegne; violazione dei diritti umani più basilari ed assenza di qualsiasi tipo di attività; 'Involucri vuoti' in cui le persone perdono la propria identitùà pe essere ridiotte a corpi da trattenere e confinare'.
L'area di detenzione maschile 'appare come una vera e propria gabbia a cielo aperto. Nel corso degli anni alle sbarre di ferro sono stati aggiunti dei pannelli in vetro per limitare eventuali tentativi di evasione o sommossa'. Dopo la chiusura di due moduli 'per presunti lavori di manutenzione comunicati dal direttore del Cpr lo scorso 3 ottobre' le condizioni di detenzione 'sembrano essere peggiorate: i detenuti riferiscono di essere costretti a dormire in 10 dentro singoli stanzoni su letti privi di materassi con soli due bagni a disposizione'.
Durante l'ispezione effettuata insieme alla deputata del Pd, Rachele Scarpa, lo scorso 18 giugno sono state riscontrate condizioni 'che appaiono in chiaro contrasto con l'articolo 3 della Cedu: in una prima cella di 25 mq dormivano 8 persone, su materassi usurati di gomma piuma privi di reti, senza adeguati materiali lettericci; senza la presenza di armadietti dove riporre i propri effetti personali; in un'altra cella di pernotto di circa 20 mq erano, invece, presenti 8 strutture in metallo, senza materassi, costringendo i detenuti a dormire direttamente sulle reti'.
La sezione femminile, invece, è 'avvolta in una dimensione spettrale, versando in uno stato di completo abbandono. In uno spazio immenso sono rinchiuse 3-4 donne, molte delle quali in condizione di grave vulnerabilità. Sono costrette a passare tutto il giorno all'interno dei luoghi di pernotto e le stesse ci hanno restituito il senso di 'soffocamento' derivante dallo stare chiuse tutti i giorni, tutto il giorno, nei settori'.
I locali di pernotto e i bagni, soprattutto nella sezione maschile, 'si presentano in pessime condizioni igienico-sanitarie' e la stessa Prefettura di Roma 'ha sottolineato come le 'pulizie quotidiane fossero scadenti' senza tuttavia adottare adeguati provevdimenti in merito'. I detenuti 'lamentano la presenza di cimici e casi di scabbia'.
Altro elemento di 'estrema gravità è l'inadeguatezza dei prodotti per l'igiene personale e del vestiario che Ors dovrebbe distribuire ai detenuti. Situazione riscontrata dalla stessa prefettura di Roma'.
Le celle sono 'prive di illuminazione naturale e l'illuminazione centralizzata impedisce alle persone detenute di accendere o spegnere la luce autonomamente'. E uno degli elementi di 'maggiore gravità è rappresentato dalla completa assenza di campanelli d'allarme nei moduli di pernotto, dispositivi 'salvavita' a fronte dei numerosissimi tentativi di suicidio che si verificano nella sezione maschile, come ha tristemente dimostrato il caso di Ousmane Sylla'.
In questo quadro, nel Cpr di Ponte Galeria 'le persone detenute vengono 'chiuse' nelle zone detentive per l'intero arco della giornata: la possibilità di uscita dal modulo è prevista solo accompagnati dalle forze dell'ordine o dagli operatori del Centro per colloqui con avvocati, eventuali familiari e visite mediche'. Una circostanza che 'contraddice il cosiddetto 'regime aperto' richiesto dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura'. Ai detenuti 'nonostante l'esistenza di un locale mensa da anni inutilizzato, i pasti vengono distribuiti attraverso le grate e consumati all'interno delle celle', addirittura le detenute 'sono costrette a mangiare sul letto'. Il servizio ristorazione 'genera lamentele continue delle persone detenute' e 'le ispezioni della Prefettura di Roma hanno rilevato gravi violazioni delle norme contrattuali riguardanti la conservazione, distribuzione e qualità dei pasti'.
A fronte di queste violazioni la Prefettura 'ha inflitto sanzioni all'ente gestore per oltre 11mila euro, tuttavia la situazione sembra rimanere invariata: la mancanza di un controllo adeguato, anche da parte delle autorità sanitarie, contribuisce al perdurare di queste irregolarità, con gravi rischi per la salute delle persone detenute'.
La Prefettura ha multato di nuovo Ors 'per 23mila euro per la mancata organizzazione di attività'. Pur 'essendo pubblicizzate attività settimanali, nella realtà solo due associazioni - A Buon Diritto e la Comunità di Sant'Egidio - hanno un accesso regolare. L'assenza di altri soggetti, come l'associazione anti-tratta Be Free, è particolarmente allarmante poiché queste organizzazioni svolgevano un lavoro cruciale per le vittime di tratta e violenza'.
Nei primi 7 mesi del 2024 nel Cpr di Ponte Galeria sono state trattenute 675 persone: 625 uomini (38,7% di questi erano richiedenti asilo) e 50 donne. Quest'ultimo dato segna 'un preoccupante aumento della detenzione femminile. Se nell'intero 2023 erano state detenute in totale 45 donne, nei primi 7 mesi del 2024 tale numero è già più elevato'. Qui 'vengono detenute ex collaboratrici domestiche che hanno perso il permesso di soggiorno in seguito alla perdita del lavoro; potenziali vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavorativo; donne con un passato di feroce violenza subita'.
Nel Centro sono presenti anche dei giovanissimi appena maggiorenni, una vicenda che 'interroga direttamente anche il territorio romano rispetto al sistema di accoglienza per minori stranieri non accompagnati e per neo maggiorenni. Vi è l'estrema urgenza di potenziare tale rete ed evitare che al 18esimo anno di età un ragazzo possa ricevere come regalo di compleanno il fatto di essere sbattuto per strada'.
Nel contratto sottoscritto dalla Ors sono previsti un medico per 8 ore al giorno, un infermiere 24 ore al giorno, uno psicologo 16 ore a settimana, un assistente sociale 16 ore a settimana, un professionista per l'informazione normativa per 16 ore al giorno e un mediatore per 36 ore la settimana. Ciò nonostante 'la multinazionale Ors sembra non avere fornito neanche quei minimi e insufficienti servizi richiesti dal contratto di gestione. Non a caso la Prefettura di Roma ha riscontrato tra la fase di inizio del contratto (febbraio 2022) e giugno 2023 il mancato rispetto da parte di Ors della tabella di dotazione minima del personale, irrogando sanzioni pecuniarie in decurtazione pari a 108.241,68 euro'. In più, 'nel periodo successivo (luglio-dicembre 2023) la Prefettura di Roma ha riscontrato nuovamente la carenza di personale e, addirittura, dei comportamenti degli operatori 'contrari' a quanto previsto dalla normativa'.
Ulteriori sopralluoghi della Prefettura hanno 'riscontrato gravi violazioni dei diritti delle persone detenute, con particolare riferimento ai beni di prima necessità (non) distribuiti, alla qualità del cibo somministrato, all'assenza di attività, al diritto alla salute. In seguito a tali contestazioni sono state erogate ulteriori sanzioni nei riguardi di Ors per un totale di 47.359 euro'. Cild ha rimarcato anche la 'totale insuffcienza delle ispezioni effettuate dalla Prefettura (6 sopralluoghi in 3 anni) e che l'autorità prefettizia avesse tutto il potere per procedere alla risoluzione del contratto, avendo la multinazionale Ors sistematicamente violato i diritti delle donne e degli uomini reclusi a Ponte Galeria'.
Sul fronte sanitario il rapporto ha evidenziato 'le modalità inadeguate con cui vengono svolte le visite di idoneità' al trattenimento nel Cpr, che sono di competenza della Asl Roma 3. Secondo Cild queste queste attestazioni di idoneità 'si riducono a dei moduli precompilati, in aperta violazione della normativa. Stupisce che l'autorità sanitaria pubblica effettui con così preoccupante superficialità delle visite che possono portare persone del tutto incompatibili alla vita in comunità ristretta ad essere, per mesi, private della loro libertà personale, con evdienti rischi per la loro salute. Altrettanto desta sconcerto che l'autorità giudiziaria possa convalidare il trattenimento anche in presenza di certificazioni di idoneità del tutto inadeguate'.
Il lungo e dettagliato lavoro di Cild si sofferma anche sull'abuso nella somministrazione di psicofarmaci e tranquillanti nel Cpr: 'Nel 2021 la stessa Asl Roma 3 aveva ammesso come ben il 65/70% della popolazionme trattenuta fosse sottoposta a terapie richiedenti la somministrazione di psicofarmaci e tranquillanti'. Nella visita ispettiva del 18 giugno, tramite la deputata Pd, Rachele Scarpa, 'riusciamo ad acquisire altri numeri, quelli che ritroviamo nella bolla dei farmaci: dall'1 giugno al 17 giougno 2024 risultano acquistate ben 92 confezioni di psicofarmaci'. E dalle cartelle sanitarie visionate 'è apparsa evidente la massiccia somministarzioen quotidiana di psicofarmaci benzodiazepinici e antipsicotici, senza che i diari clinici riportino il soggetto che ha prescritto la somministarzione di tali psicofarmaci oppure la presa in carico psichiatrica o ancora un monitoraggio degli effetti farmacologici'.
In un contesto di questo tipo 'gli atti di autolesionismo e tentativi di suicidio rappresentano una drammatica costante, con una vera e propria assuefazione rispetto agli stessi da parte degli operatori del Centro'. Il quadernone degli eventi critici 'scritto a penna, senza corrispettivo digitale, con annotazioni spesso non firmate dal personale sanitario', è 'denso di atti autolesionistici e violenza etero e autodirette'. Dal 15 aprile scorso al 17 giugno scorso 'si sono contati almeno 60 eventi annotati. In particolare, nei primi 15 giorni di giugno, quotidianamente, sono annotati almeno uno e spesso più eventi critici. Lo staff medico evidenzia come il 'caldo' abbia aumentato la frequenza dei tentativi di suicidio e degli atti di autolesionismo'.
In conclusione, per la Cild 'il sistema dei centri di permanenza per i rimpatri non appare riformabile ma è necessario procedere a un suo smantellamento', a cominciare da quello di Ponte Galeria. A questo fine il rapporto avanza 6 proposte al Comune di Roma: 'Adesione del sindaco all'azione popolare promossa dal mondo accademico con cui si richiede al ministro dell'Interno l'effettiva cghiusura del Cpr di Ponte Galeria; continuare le sedute tematiche sulla chiusura del Cpr che si sono cominciate a svolgere nell'ambito della commissione Politiche Sociali del Comune di Roma; attività di monitoraggio dei Centri di accoglienza per i minori; potenziamento e ativazioni di sportelli nelle carceri; presa in carico delle persone rilasciate dal Cpr; immediato svuotamento della sezione femminile'.
La consigliera Biolghini ha annunciato che 'Gualtieri si è preso l'impegno di visitare il Cpr, che non ha mai visto, e caopire quali possono essere le misure di sostegno, politiche o tecnico-amministrative, per poi comprendere quale sarà la posizione del Comune, che si è preso l'impegno di darci una risposta concreta entro metà dicembre'. (DIRE)