Razzismo e discriminazioni, relazione "Jo Cox": la gravità del fenomeno dell'odio in Italia
Roma - Trentuno audizioni, 187 documenti esaminati e 14 mesi di lavoro. Sono i numeri dalla commissione 'Jo Cox' sull'intolleranza, il razzismo e i fenomeni di odio, istituita nel maggio 2016 e successivamente intitolata alla deputata del Regno unito uccisa il 16 giugno 2016. La commissione, promossa dalla presidente della Camera, Laura Boldrini e composta da un deputato per ciascun gruppo politico e da 7 rappresentanti di organismi internazionali, ha approvato la relazione finale presentata oggi a Montecitorio. Dimensioni, cause, effetti del 'discorso di odio' (hate speech) sulla base di dati, stereotipi e false rappresentazioni, discriminazioni. Insomma, tutte le forme dell'odio.
Lo studio, ha spiegato Boldrini, "dimostra tutta la gravita' del fenomeno dell'odio nel nostro Paese", basti pensare che "la maggior parte degli italiani ritiene che gli immigrati in Italia siano il 30% della popolazione, invece che l'8% e i musulmani il 20% invece che il 4%". Non solo, il 35% dei nostri concittadini ritiene che gli immigrati tolgano il lavoro agli italiani, il 54% che un quartiere si "denigra" con la presenza degli stranieri e il 52% che l'aumento degli immigrati favorisce il diffondersi di terrorismo e criminalita'. Quindi un paragone tra credenze comuni in Italia e in Germania: il 65% degli italiani ritiene che i rifugiati siano un peso e che godano di benefit, contro il 59% dei tedeschi che ritiene che i rifugiati rendano il loro Paese piu' forte grazie al loro talento e al loro lavoro.
Per quel che riguarda le discriminazioni, secondo la relazione, il 44% delle donne ha dovuto rinunciare al lavoro per motivi familiari contro il 16% degli uomini; il 40% delle persone lgbt e il 29% degli stranieri sono stati discriminati nella vita. Il 40% degli italiani ritiene inoltre che le pratiche religiose non cattoliche possano essere pericolose e andrebbero contenute, specie nel caso della religione musulmana. Secondo un'indagine internazionale (Pew) infatti, l'Italia e' il Paese piu' islamofobo d'Europa.
A livello di social media le categorie lgbt e immigrati, sono a pari merito come bersagli di odio nei messaggi su twitter, rappresentando rispettivamente il 10,8% e il 10,9% dei casi. A questo proposito i siti razzisti sul web sono "aumentati in maniera esponenziale negli ultimi anni". E ancora, il 31% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha dichiarato di aver subito almeno una volta violenza fisica o sessuale da un partner o ex partner. Il 16,1% ha subito stalking.
Infine, l'odio tra i giovani, il bullismo e il cyberbullismo. Su questo versante superano il 50% i ragazzi fino a 17 anni che sono stati oggetto di qualche episodio offensivo oppure violento da parte di altri coetanei. Fenomeno considerato ancora piu' grave a fronte del fatto che l'82% del totale dei giovani non considera grave insultare e ridicolizzare altre persone sui social. Ritengono che le conseguenze per le vittime non siano rilevanti. (DIRE)