16 giugno 2015 ore: 18:04
Non profit

Recupero abiti usati, "servono bandi pubblici che favoriscano il sociale"

Alla conferenza promossa da Conau, associazioni e imprese chiedono trasparenza e gare pubbliche: "Si fanno poco e privilegiando il prezzo basso”. Bernocchi (Anci): “Il ministero dell’ambiente intervenga per attuare la legge”
Abiti usati su grucce

ROMA - “Si tratta di un settore con forte interesse da parte di cooperative e imprese private, che può favorire l’ambiente e le fasce svantaggiate, ma da diversi anni manca come interlocutore il ministero dell’Ambiente”. Lo ha affermato questa mattina Filippo Bernocchi, delegato dell’Anci per Energia e Rifiuti, alla conferenza “Vestiti usati: dalla beneficenza al riuso e riciclo” promossa dal Consorzio nazionale abiti e accessori usati (Conau). Per Bernocchi - che come referente dell’Associazione nazionale comuni Italiani il 7 marzo 2012 ha siglato con Conai il “Protocollo d’Intesa sulla raccolta differenziata della frazione tessile” che dà ai comuni indicazioni sulla gestione del settore, ma non è vincolante – oggi le imprese e associazioni che si occupano di raccolta di abiti devono promuovere “un position paper” sulla base del quale fare i decreti attuativi della legge di riferimento, ovvero il Testo Unico ambientale (Legge 152/2006). Per Bernocchi è necessario “sensibilizzare gli addetti ai lavori in modo da favorire maggiore trasparenza e uniformità nella gestione dei rifiuti tessili”, affinché le amministrazioni colgano “le opportunità anche economiche che il settore può offrire, sia in termini di raccolta e riciclo sia in termini ambientali e sociali”.

Alessandro Strada, referente per le relazioni esterne di Humana, associazione consorziata a Conau, è intervenuto evidenziando come ad oggi siano poche le gare pubbliche indette dai comuni per l’affidamento di questo servizio: “Dal 2012 abbiamo partecipato a 50 gare, si fanno poco e privilegiando il prezzo basso piuttosto che l’impatto sociale”.

Edoardo Amerini, presidente di Conau ha sottolineato come le “Linee guida per l’affidamento del servizio di raccolta differenziata della frazione tessile”, definite dal consorzio con l’Anci indichino, come criteri per l’aggiudicazione del servizio di raccolta nei di bandi pubblici, una valutazione degli aspetti tecnici, economici, ma anche sociali delle offerte: “Non è legge, ma un maggiore utilizzo della convenzione e delle linee guida potrebbe favorire la legalità e il sociale". Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente ha poi suggerito di promuovere formazione di coloro che svolgono controlli preventivi e repressivi, “per colpire criminali veri e non quelli inconsapevoli”.

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