Referendum Svizzera, Focsiv: "Lavorare per una cultura della convivenza"
ROMA – “E' necessario andare oltre i facili slogan e le strumentalizzazioni, per capire come oggi ci sia bisogno di condividere con le persone una prospettiva di accoglienza e di lavoro in comune per costruire una nuova società, oltre tutte le frontiere, dove tutti abbiano la possibilità di condurre una vita dignitosa”. È il commento del presidente Focsiv Gianfranco Cattai sull’esito del referendum avvenuto in Svizzera in materia di immigrazione. Secondo Cattai “è prioritario lavorare per una cultura della convivenza”, superando la paura del diverso e la preoccupazione di perdere sovranità e benessere, con la consapevolezza che l’accoglienza dello straniero può far bene sia all’economia che alla società.
Le vere divisioni sono quelle che esistono tra ricchi e poveri, ovvero tra chi può circolare liberamente a livello globale perchè fa parte della piccola comunità delle persone ricche e cosmopolite, e chi non lo può fare perchè è povero ed escluso. “La cultura della convivenza si crea quindi disvelando le ingiustizie e impegnandosi per nuove politiche di cooperazione e accoglienza – conclude Cattai - . E' su questa frontiera che Focsiv e suoi organismi soci cercheranno sempre più di lavorare quotidianamente con le persone nelle proprie città in Europa e nei paesi partner”.