Regolarizzazione migranti, Miraglia (Arci): premiare chi aderisce, non punirlo
“Al netto dei furbi che cercheranno sempre una via per aggirare qualsiasi norma, se chiediamo ad un datore di lavoro, che, è bene ribadirlo, non può assumere regolarmente uno straniero perché la legge glielo impedisce, di regolarizzare il rapporto con il lavoratore o la lavoratrice, non possiamo vincolare questa scelta di legalità ad una autodenuncia con relativa ammenda o punizione - sottolinea -. Altrimenti nessuno aderirà al provvedimento e non sarà servito a nulla: i rapporti resteranno irregolari, a vantaggio della criminalità e degli sfruttatori. Se si vuole realmente che tale norma abbia successo, in nome della legalità e, soprattutto, dell’interesse del Paese e della dignità delle persone, c'è bisogno di premiare chi aderisce.
Miraglia chiede al Movimento 5 stelle di riflettere sull'opportunità di garantire diritti e legalità, contrastando il ricorso al lavoro nero, invece di incentivarlo. "Allo stesso tempo chiediamo al Governo e al Presidente Conte di fare in fretta e approvare senza indugio un intervento che liberi le persone dall'economia sommersa e dallo sfruttamento, senza ricercare colpevoli dove non ce ne sono".
"Il nemico è la legge ingiusta e inefficace che non consente ad un datore di lavoro di assumere regolarmente un lavoratore o una lavoratrice presente sul territorio nazionale -concude -. Il nemico sono i razzisti che approfittano di questa condizione di discriminazione per costruire le loro fortune politiche elettorali".