12 maggio 2020 ore: 18:00
Immigrazione

Regolarizzazione migranti, Miraglia (Arci): premiare chi aderisce, non punirlo

Miraglia chiede al Movimento 5 stelle di riflettere sull'opportunità di garantire diritti e legalità, contrastando il ricorso al lavoro nero, invece di incentivarlo e al Presidente Conte di fare in fretta ad approvare un provvedimento giusto
Stranieri lavorano nei campi, caporalato, braccianti
ROMA - “Siamo alle solite: per contrastare un provvedimento giusto e utile al Paese, la regolarizzazione di stranieri che non hanno un valido titolo di soggiorno, a causa della legge e non per loro scelta, in modo da sottrarli allo sfruttamento e al ricatto del lavoro nero, si tirano fuori argomenti privi di senso e del tutto contraddittori”. Lo sottolinea in una nota Filippo Miraglia, vicepresidente di Arci.  

“Al netto dei furbi che cercheranno sempre una via per aggirare qualsiasi norma, se chiediamo ad un datore di lavoro, che, è bene ribadirlo, non può assumere regolarmente uno straniero perché la legge glielo impedisce, di regolarizzare il rapporto con il lavoratore o la lavoratrice, non possiamo vincolare questa scelta di legalità ad una autodenuncia con relativa ammenda o punizione - sottolinea -. Altrimenti nessuno aderirà al provvedimento e non sarà servito a nulla: i rapporti resteranno irregolari, a vantaggio della criminalità e degli sfruttatori. Se si vuole realmente che tale norma abbia successo, in nome della legalità e, soprattutto, dell’interesse del Paese e della dignità delle persone, c'è bisogno di premiare chi aderisce.

Miraglia chiede al Movimento 5 stelle di riflettere sull'opportunità di garantire diritti e legalità, contrastando il ricorso al lavoro nero, invece di incentivarlo. "Allo stesso tempo chiediamo al Governo e al Presidente Conte di fare in fretta e approvare senza indugio un intervento che liberi le persone dall'economia sommersa e dallo sfruttamento, senza ricercare colpevoli dove non ce ne sono". 

"Il nemico è la legge ingiusta e inefficace che non consente ad un datore di lavoro di assumere regolarmente un lavoratore o una lavoratrice presente sul territorio nazionale -concude -. Il nemico sono i razzisti che approfittano di questa condizione di discriminazione per costruire le loro fortune politiche elettorali".


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