Revisione PNRR, a rischio la riqualificazione delle periferie romane
ROMA – “Il documento di revisione del PNRR proposto dal governo rischia di mettere in discussione alcuni interventi fondamentali nelle periferie della città di Roma, da Corviale a Tor Bella Monaca. Una scelta grave che ci preoccupa perché – ancora una volta – ricade su chi più ne ha bisogno e su luoghi dove le condizioni di povertà e fragilità sociale richiedono da anni maggiori risorse e politiche adeguate”. L’allarme viene lanciato da Libera Roma, Cgil Roma e Lazio, Cemea del Mezzogiorno, Scout Agesci Roma 422, Cubo Libro, Nonna Roma, Eutopia, TorPiùBella, VI Lega Spi-Cgil, Cgil Rieti Roma e VA e Spi-Cgil Rieti Roma e VA e daSud dopo la revisione dei progetti del PNRR che riguardano interventi nelle periferie della Capitale.
“A Roma – proseguono le associazioni – le scelte del governo potrebbero tradursi nella mancata realizzazione di progetti di riqualificazione urbana essenziali per restituire servizi, spazi di incontro per i giovani, abitazioni e condizioni di vita finalmente dignitose in contesti che sono da decenni colpevolmente abbandonati dalle istituzioni. Sono luoghi come Via dell’Archeologia a Tor Bella Monaca, dove operiamo da anni e dove la violenza e gli affari della criminalità organizzata condizionano quotidianamente la vita delle persone e il futuro di chi cresce in questi contesti. Proprio a partire dai progetti legati ad i fondi del PNRR si sono avviati in questi mesi percorsi di confronto e programmazione con la cittadinanza e l’associazionismo, nella speranza di un cambiamento possibile che possa incidere positivamente nella vita degli abitanti. Un’aspettativa, dunque, che merita ancora più impegno nella realizzazione dei progetti previsti e non una nuova dinamica di abbandono come le scelte in atto sembrano presagire”.
“Ciò risulta grave a maggior ragione se si tiene conto che l'intero processo editoriale del PNRR, e in ultimo quello revisionale degli scorsi giorni, è avvenuto senza il coinvolgimento e la co-programmazione con gli enti di terzo settore – viene ribadito –: l'azione di Tor Bella Monaca era dunque una delle poche che avevano seguito una prassi di partecipazione civica e ora questo sforzo rischia di venire vanificato. L’impegno quotidiano – concludono le realtà associative impegnate in città - in queste realtà, profuso da anni, ci porta a delle valutazioni preoccupate e preoccupanti perché proprio nelle aspettative tradite, nei percorsi di riqualificazione rinnegati si insinua quel sistema di welfare che è la piattaforma su cui le mafie costruiscono il loro consenso e la loro forza”.