24 marzo 2014 ore: 18:49
Immigrazione

Richiedenti asilo: 250 arrivi in Piemonte, tra polemiche e tentate "fughe"

Vengono soprattutto dal Mali, e sono stati smistati tra le diverse province in hotel, case di riposo e centri sociali. Nelle ore scorse, si sono registrati due tentativi di "fuga", uno dei quali ancora in corso. Cristina Molfetta (Non solo asilo): "Queste province non hanno mai ospitato rifugiati”
Rifugiati siriani

TORINO - Sono circa 250 i rifugiati arrivati in Piemonte nelle ultime 48 ore, in seguito all'impennata di sbarchi registrata nei giorni scorsi nelle coste italiane. Gli ultimi 40, provenienti da Lampedusa, sono arrivati alle 22.30 di ieri sera a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), trascorrendo la notte in una foresteria della  locale Croce rossa, fornita di stanze da letto e servizi igienici. Situazioni analoghe si sono verificate  nelle province di Asti, Biella e Alessandria, ognuna delle quali ha accolto circa 40 profughi, alloggiati rispettivamente nella parrocchia di Gorzano (Asti), nel santuario di San Giovanni d’Andorno e a Villa Piazzo di Pettinengo (Biella) e nell'Ostello di Santa Maria di Castello (Alessandria). La maggior parte dei migranti sarebbe partita per Tripoli dal Mali, arrivandovi in alcuni casi a piedi.

Le rispettive prefetture non hanno ancora reso nota la loro destinazione finale: secondo Cristina Molfetta di Non solo asilo, coordinamento di 16 associazioni che lavorano a vario titolo con i rifugiati, "in queste province la macchina dell'accoglienza sembra essersi messa in moto meglio che altrove e non ci sarà bisogno, dunque, di ricorrere a strutture alberghiere. A quanto ne sappiamo - continua Molfetta  -  è probabile che le Prefetture optino per una sistemazione decentrata, attivando un'insieme di famiglie, enti e associazioni che fanno capo alla rete Sprar".

Più critica, invece, sarebbe la situazione nelle province di Verbania Cusio-Ossola e Novara. In quest'ultima, i profughi sarebbero 38, alloggiati tra l'albergo Arena e il centro sociale Le Grandi Volte. Otto di loro, ieri, si sono allontanati dalle strutture senza più farvi rientro: nel gruppo anche due donne con minori al seguito. Altri 33, quasi l'intero gruppo del Cusio-Ossola, si erano allontanati dalla casa di riposo di Domodossola nella notte tra sabato e domenica, venendo rintracciato dalla polizia nell'arco di poche ore: tentavano, presumibilmente, di raggiungere la Germania, dove i loro parenti li aspettano.  "Va precisato - continua Molfetta - che queste province che non hanno mai ospitato migranti, finora. Il fatto che ognuna di queste zone ne abbia accolti circa 40 ci fa supporre che, in alcuni casi, si sia trattato di imposizioni arrivate dall'alto". 

E sul piano approntato dal governo Renzi non sono mancate, in effetti, le polemiche: mentre in tutto il Piemonte si è sollevata la protesta della Lega, l'assessore regionale alla Protezione civile, Roberto Ravello,  accusa come nessuno, in regione, fosse stato avvisato degli imminenti arrivi.  Questa mattina, poi, un comunicato diffuso dall'Associazione studi giuridici sull'immigrazione (Asgi) denunciava come "invece di rafforzare il sistema di protezione (cosiddetto Sprar) si stia creando una rete parallela, e meno tutelata di accoglienza": al centro della denuncia ci sarebbe proprio la sistemazione in strutture alberghiere, come accaduto a  Novara e in molte altre province italiane: "Questo - spiega Roberto Schiavone dell'Asgi - accade per un semplice motivo: nel bando del progetto Sprar era previsto che ogni progetto attivato dovesse poter ricorrere,  in tempi brevi, a una serie di posti aggiuntivi, per farvi ricorso proprio in emergenze come quella attuale. Queste emergenze, però, devono essere in qualche modo previste, monitorando la situazione internazionale e l'andamento degli arrivi; ma questo non è stato fatto".

"Così - conclude Schiavone - nella circolare inviata alle prefetture dal Ministero dell'Interno, manca il capitolo di bilancio per l'attivazione di questi posti. Ma nella stessa circolare c'è un capitolo che stabilisce che una somma analoga venga spesa per sistemare i richiedenti asilo in albergo, con conseguente danno erariale. Per noi, questa gestione dei fondi pubblici è quantomeno dispersiva, se non proprio miope". In tutto il Piemonte, quindi, sarebbero ora circa 300 i rifugiati: altri 56, infatti, sono ospitato da circa in mese in un hotel di Rivarolo Canavese. (ams)

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