Richiedenti asilo, un laboratorio di serigrafia per raccontarsi
BERGAMO – La serigrafia come strumento per far raccontare ai richiedenti asilo qualcosa di sé. È l’idea alla base di “Innumerevoli”, il laboratorio serigrafico e narrativo rivolto ai richiedenti asilo accolti sul territorio di Bergamo. Ideato e realizzato dalla Serigrafia Tantemani (progetto della Cooperativa sociale Patronato San Vincenzo), il laboratorio è stato avviato in primavera in collaborazione con la Cooperativa Ruah e la Caritas diocesana di Bergamo e ha visto la partecipazione di piccoli gruppi formati da 5 richiedenti asilo ogni settimana. “L’idea è nata nel 2015 per creare un’opportunità di scambio e integrazione con i richiedenti asilo accolti sul territorio – racconta Davide Pansera di Tantemani – Abbiamo pensato di usare la serigrafia per incontrare queste persone. Da lì è nato il laboratorio”. -
La seconda edizione sta per partire e per sostenerla è stato lanciato un crowdfunding su Produzioni dal basso. Tra i partecipanti al laboratorio c’era anche Ibrahim, richiedente asilo del Burkina Faso che, nel suo Paese, faceva il serigrafo. “Oggi Ibrahim segue il laboratorio come serigrafo e mediatore culturale – spiega Davide – L’obiettivo, tramite il crowdfunding, è fargli un contratto di lavoro”.
Durante il laboratorio ai richiedenti asilo – in gran parte provenienti dall’Africa, tutti uomini, soprattutto giovani – è stato chiesto di disegnare il proprio autoritratto e poi aggiungere simboli o segni per raccontare qualcosa di sé. “Il disegno e il segno grafico hanno permesso di superare le differenze linguistiche e culturali - racconta Davide – Quasi tutti hanno scelto di raccontare il viaggio, l’esperienza che li ha segnati di più”. Ogni autoritratto è stato poi stampato in serigrafia su magliette e poster che sono stati dati ai partecipanti.
Il laboratorio doveva chiudersi con l’estate ma Tantemani e le altre cooperative hanno deciso di portarlo avanti, “è andato bene e chi ha partecipato è stato contento”, il crowdfunding servirà per ampliarlo un po’. Tra gli obiettivi – oltre a poter fare un contratto a Ibrahim – c’è, infatti, quello di arricchire il progetto attivando all’interno del percorso un laboratorio di pittura murale con l’artista Geometric Bang.
Per chi farà una donazione ci sono prodotti serigrafici tra cui i poster prodotti dai richiedenti asilo. Alcuni artisti si sono poi prestati per sostenere la campagna: Orticanoodles mette a disposizione una serie limitata di 50 stampe raffiguranti Frida Kahlo (ogni stampa è resa unica dall’intervento degli artisti), Nemo’s un proprio dipinto originale, mentre Alfano e Geometric Bang hanno prodotto due grafiche che verranno stampate su maglietta. (lp)