Ricollocamento un "piccolo passo", petizione per una nuova accoglienza
Richiedenti asilo. Foto: Giulio Piscitelli/Contrasto
ROMA – Il ricollocamento di 160 migranti in tutta Europa è un “piccolo passo”, serve con urgenza un nuovo sistema di asilo, prima di ogni provvedimento sui rimpatri. È quanto chiede Oxfam che lancia una petizione online in occasione del Consiglio dei ministri della Giustizia e degli Affari Interni dell’Ue e della Conferenza sulla rotta balcanica occidentale, in programma oggi in Lussemburgo, per chiedere a Ue e governo italiano un piano efficace per rispondere ai bisogni di chi è in fuga da conflitti, fame e persecuzioni. Ad oggi, spiega Oxfam, quasi 550 mila i profughi costretti a fuggire verso l’Europa. Quasi 3 mila, invece, le persone che hanno perso la vita nei viaggi della speranza.
“La recente decisione presa dall’Unione europea per la riallocazione di soli 160 mila migranti sul territorio europeo, pari allo 0,032 per cento della popolazione europea – afferma Elisa Bacciotti, direttrice campagne di Oxfam Italia -, è stato solo un primo passo in avanti per uscire dallo stallo decisionale dei mesi scorsi. Oggi è necessario andare oltre, rafforzando i meccanismi di reinsediamento dei milioni persone ancora bloccate nei paesi in crisi o nei campi profughi di quelli limitrofi e riformando il sistema di asilo europeo. Servono corridoi sicuri per i migranti e la garanzia della protezione internazionale per chi ne ha diritto, evitando quella ‘asylum lottery’, che fa sì che persone provenienti dallo stesso paese vedano la loro richiesta accolta o rifiutata a seconda del paese europeo di arrivo. Queste devono essere la priorità per l’Europa, prima di ogni discussione sui rimpatri: basta trattare queste persone come invasori”.
Alle istituzioni europee Oxfam, chiede un’accoglienza che possa realizzarsi “attraverso tutti i possibili strumenti giuridici: ricongiungimenti familiari, concessione di visti umanitari, mutuo riconoscimento delle singole richieste di asilo tra i diversi Stati membri”. Intanto, preoccupa l’arrivo dell’inverno soprattutto per quel che riguarda la rotta balcanica. Dall’inizio dell’anno, spiega l’organizzazione, sono 387 mila le persone che hanno cercato di raggiungere l’Europa attraverso la Grecia, quasi 190 mila solo a luglio e agosto, proseguendo per la maggior parte attraverso i Balcani, con una media di oltre 2 mila migranti che ogni giorno cercano di entrare nell’area Schengen, con dei picchi che nelle settimane scorse sono arrivati anche fino a 4 mila persone al giorno. “Le persone che arrivano qui sono esauste, affamate e assetate e hanno bisogno di cure mediche e psicologiche - spiega Riccardo Sansone, responsabile emergenze umanitarie di Oxfam Italia -. Spesso hanno subito abusi dai trafficanti di esseri umani e dai taglieggiatori. Molte famiglie con bimbi piccoli dormono all’aperto, in parcheggi, stazioni degli autobus, tra i cespugli dei parchi, nei campi vicino alle frontiere e sono esposte al rischio di violenze e abusi”.
Nei Balcani Oxfam è presente da circa 15 anni e sta garantendo ai migranti l’accesso all’acqua, con la distribuzione di kit igienici e tutto quanto necessario per affrontare l’inverno in arrivo (sacchi a pelo, impermeabili, calzettoni, cappelli, guanti), con l’installazione di docce e servizi igienici nei campi informali che stanno ospitando migliaia di migranti. “I servizi igienico sanitari sono attualmente insufficienti per far fronte alle necessità delle tantissime persone che continuano ad arrivare ogni giorno. – conclude Sansone - Il governo serbo ha fatto il possibile per prepararsi a rispondere ai bisogni di queste persone, ma adesso ha urgente bisogno di aiuto. L’Unione europea deve intervenire al più presto in aiuto dei paesi di transito dei migranti lungo la rotta balcanica attraverso lo stanziamento dei fondi promessi. Ci auguriamo perciò che la Conferenza di oggi possa portare un significativo passo in avanti in questa direzione”.