Ricongiungimenti, a Milano nasce l'hub per aiutare le famiglie straniere
MILANO - Per le famiglie straniere che si ricongiungono a Milano il Comune apre un centro multiservizi, nel quale potranno trovare assistenti sociali, educatori, uno psicologo, consulenti legali e un servizio di orientamento ai corsi di italiano o per la scelta della scuola dei figli. Ogni anno sono circa 6 mila le domande di ricongiungimento famigliare presentate da stranieri alla Prefettura di Milano. Circa la metà di queste vengono avanzate da cittadini residenti nel capoluogo, soprattutto per chiedere l’ingresso dei figli minorenni. Mogli, mariti, figli o genitori che arrivano in Italia chiamate dal famigliare che li ha preceduti magari anni prima e che si è integrato. Il nuovo Hub WeMi aprirà i battenti in autunno in via don Carlo S. Martino 10 al primo piano dello stabile comunale dove è già attivo il centro socio-ricreativo culturale Acquabella. L’idea è concentrare in un unico posto i servizi di supporto ai cittadini stranieri che risiedono stabilmente a Milano e hanno intenzione di avviare un percorso per il ricongiungimento familiare, o che hanno recentemente ricongiunto i propri familiari, per favorirne l’integrazione e l’accesso alle opportunità offerte dalla città. "Sarà un ulteriore passo nello sviluppo di quello che abbiamo voluto definire ‘Welfare per tutti’ - dichiara l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti -, un sistema che si occupa delle esigenze di tutti i cittadini, di quelli in difficoltà ma non solo. Milano si conferma in questo modo attenta ai bisogni di ogni suo abitante e aperta nei confronti di chi aspira a diventarlo, in linea con lo spirito ambrosiano di una città aperta che ha saputo trovare nella diversità e nei percorsi di integrazione ben riusciti i suoi punti di forza”.
Tra le difficoltà che le famiglie incontrano durante la procedura del ricongiungimento c’è spesso quella di programmare un giusto ingresso nel sistema scolastico, per cui i minori rimangono a volte esclusi dalla frequenza per un periodo che può essere più o meno lungo o si ritrovano a entrare in classe a percorso già avviato. Per questo all’interno del Centro sarà messo a disposizione delle famiglie il servizio dell’Assessorato all’Educazione “Cerco offro scuola”, lo sportello di orientamento scolastico rivolto ai giovani stranieri dai 14 ai 21 anni che nel 2018 ha accolto 117 alunni e famiglie ed effettuato 147 colloqui di orientamento alla scelta.
Un ulteriore obiettivo del Centro sarà quello di supportare i singoli membri del nucleo familiare, monitorando il processo di riavvicinamento e di ricostruzione dei legami dopo un periodo di separazione che spesso è stato molto lungo. All’interno del nuovo hub WeMi, inoltre, ci sarà un operatore che, attraverso un lavoro di networking con gli enti del pubblico e del privato sociale, si dedicherà all’orientamento alla scelta del corso di italiano più adatto alle caratteristiche della persona neoarrivata. L’hub si inserisce all’interno del progetto “Lab’Impact” che ha come capofila Regione Lombardia e che è finanziato con le risorse del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (Fami). (dp)