2 agosto 2014 ore: 16:35
Non profit

Riforma cooperazione, "Italia all'avanguardia in Europa"

Poritivo il giudizio di Confcooperative sulla nuova legge: "Dopo 27 anni, la legge 49/87 cede il passo a una riforma attesa da quasi tre decenni e la cooperazione fa un deciso passo avanti quale protagonista per lo sviluppo internazionale"
Bambino in scuola vuota e diroccata, cooperazione internazionale

ROMA - “Dopo 27 anni, la legge 49/87 cede il passo a una riforma attesa da quasi tre decenni e la cooperazione fa un deciso passo avanti quale protagonista per lo sviluppo internazionale. Concordiamo con il vice Ministro Pistelli quando dice che le cooperative sono tra le imprese più efficaci per generare crescita nei Paesi in via di sviluppo. Cooperazione parte integrante e qualificante”. Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, commenta l’approvazione della riforma della legge sulla cooperazione italiana allo sviluppo.

“E’ un giorno importante: siamo di fronte a una nuova legge, molto innovativa, che pone l’Italia all’avanguardia in Europa”, dichiara Matteo Passini, Presidente di Coopermondo - Confcooperative. “Negli ultimi anni il confronto con il Mae e il parlamento sul progetto di riforma ha coinvolto una molteplicità di soggetti: organizzazioni della società civile, imprese, enti locali, fondazioni, istituti della finanza cooperativa ed etica hanno favorito un cambio di paradigma atteso da tempo ed è importante che, in questo, le cooperative italiane abbiano avuto riconoscimento del contributo storicamente portato, al fianco delle Ong, ai processi internazionali di lotta contro la povertà”.

“Le cooperative - sottolinea il direttore di Coopermondo Danilo Salerno -“sono impegnate da anni in progetti importanti in tanti paesi africani per favorire lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile che garantisca sicurezza e sovranità alimentare, così come in America Latina, dove svolgono una funzione determinante nella creazione di inclusione sociale e produzione di impiego attraverso l’accesso al credito e la creazione di servizi di welfare”.

“Con il nuovo assetto determinato dalla riforma - ha concluso – la cooperazione italiana rafforza anche gli strumenti per una favorire una buona internazionalizzazione delle imprese, che sia sintesi tra nuove opportunità e promozione dello sviluppo attraverso il rafforzamento del settore privato dei Pvs. Su questo tema il nostro movimento ha ideato un cartellone di eventi con cui caratterizzare il Semestre di Presidenza. A partire dal primo incontro in programma il 16 settembre a Roma presso il Palazzo della Cooperazione, cominceremo a dialogarne insieme a Ong, Istituzioni internazionali e tutti gli stakeholders italiani ed europei”.

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