Riforma del terzo settore, le proposte del Csvnet
MILANO – I centri di servizio per il volontariato sono "un'infrastruttura sociale del Paese": una riforma del terzo settore deve quindi valorizzare ulteriormente il loro ruolo. Lo chiede il CSVnet che il 13 giugno ha inviato al Governo le sue osservazioni sulle linee guida della riforma. Le proposte del CSVnet sono state raccolte con consultazioni online dei 76 centri per i servizi inclusi nel network. In totale sono 700 i volontari che si impegnano gratuitamente nei Csv. Sveltire le pratiche, promuovere le realtà sociali, registro unico del non profit: sono queste alcune delle proposte indicate dal CSVnet per la nuova riforma.
I centri di servizio per il volontariato si candidano a diventare luogo di formazione e promozione per il mondo del terzo settore. Forti dei 15 anni di esperienza, i Csv propongono di realizzare programmi scolastici permanenti per l'educazione al volontariato e l'insegnamento della cittadinanza attiva. A questo si potrebbero aggiungere stage e attività facoltative che prevedano crediti formativi.
Il CSVnet propone poi una revisione degli albi regionali di volontariato e l'istituzione di un registro nazionale. Secondo il network, sono proprio i centri che dovrebbero gestire le istruttorie legate alle iscrizioni delle nuove associazioni. (lb)