Riforma del terzo settore: via il tetto di spesa del 5 per mille
Roma - Le linee guida della riforma del terzo settore pubblicate oggi da Matteo Renzi prevedono anche un'ampia rivisitazione della normativa fiscale destinata ad associazioni ed enti non profit. Tra i punti salienti c'e' il potenziamento del 5 per mille, con l'eliminazione del tetto massimo di spesa. Si legge nel documento: "Dare stabilità e ampliare le forme di sostegno economico, pubblico e privato, degli enti del terzo settore, attraverso: il riordino e l'armonizzazione delle diverse forme di fiscalita' di vantaggio per gli enti del terzo settore, con riferimento ai regimi sia delle imposte dirette che indirette , anche al fine di meglio chiarire la controversa accezione di "modalita' non commerciale".
"Potenziamento del 5 per mille, prevedendo: la revisione della platea e l' identificazione stabile dei soggetti beneficiari e il loro inserimento in un elenco liberamente consultabile; la possibilita' di destinare il 5 per mille non solo dell' Irpef , ma anche delle imposte sostitutive per i contribuenti cosiddetti " minimi". L' obbligo, per i soggetti beneficiari, di pubblicare on line i propri bilanci utilizzando uno schema standard, trasparente e di facile comprensione. L' eliminazione del tetto massimo di spesa , onde evitare che il 5 per mille si riveli in realta' il 4 per mille o anche meno".
"La semplificazione delle procedure amministrative a valle del calcolo dei contributi spettanti a ciascun beneficiario , cosi' da superare gli attuali tempi di erogazione delle quote spettanti". Sono previsti inoltre: "La promozione dei titoli di solidarieta' gia' previsti dal D.Lgs. 460/97; l ' allargamento della platea dei beneficiari dell' equity crowdfunding ad oggi limitato alle sole start up; la disciplina sperimentale del "voucher universale per i servizi alla persona e alla famiglia" , come strumento di infrastrutturazione del "secondo welfare"; la definizione di un trattamento fiscale di favore per "titoli finanziari etici", cosi' da premiare quei cittadini che investono nella finanza etica i loro risparmi".
Authority del terzo settore. Associazioni ed enti avranno come referente un'Authority creata ad hoc. La riforma, si legge nelle linee guida, prevede "l'istituzione di un' Authority del Terzo settore e il coordinamento tra la disciplina civilistica, le singole leggi speciali e la disciplina fiscale, con la redazione di un Testo unico del terzo settore".
Associazioni più coinvolte sull'utilizzo dei beni confiscati. Il governo rivedra' i criteri in base ai quali vengono assegnati in comodato d'uso gli immobili pubblici agli enti non profit. Associazioni e organizzazioni del terzo settore saranno maggiormente coinvolte nella gestione dei beni confiscati alla criminalita' organizzata. Il governo attuera' anche la "riforma dell' attuale meccanismo di destinazione e assegnazione dei beni mobili e immobili confiscati alla criminalita' organizzata, ai fini di un maggiore coinvolgimento degli enti del Terzo Settore nella gestione dei beni medesimi e per il consolidamento e lo sviluppo di iniziative di imprenditorialita' sociale".