Riforma terzo settore, ancora incerto l'approdo in Consiglio dei ministri
ROMA – Forse si, forse no. Non è bastata neppure la mattinata di oggi, 9 luglio, vigilia del Consiglio dei ministri fissato per il 10 luglio, a sciogliere la riserva sulla effettiva presenza o meno, fra i provvedimenti domani all’esame della riunione di governo, della legge delega di riforma del terzo settore. Il testo è sostanzialmente pronto, continuano a ripetere all’unisono il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il sottosegretario Luigi Bobba, ma non è detto che venga effettivamente esaminato. Se ci fosse un altro rinvio, dopo quello di dieci giorni fa, secondo il ministro Poletti sarebbe ancora una volta da addebitare all’affollamento di provvedimenti importanti che il governo deve affrontare. Il ministro nega che al momento vi sia un problema di risorse economiche, anche se è proprio questo – a quanto è dato sapere – che almeno fino alle ultime ore ha frenato l’arrivo della legge delega in Consiglio dei ministri. Negli stessi minuti in cui Poletti invitava ad attendere le decisioni di Palazzo Chigi negando ogni genere di problema di copertura, il sottosegretario Bobba affermava che la legge delega sarà in Consiglio dei ministri a meno che il tempo non si sia rivelato insufficiente a risolvere “il tema della copertura economica”, in particolare relativa ai fondi destinati al servizio civile.
“In queste settimane – ha detto il sottosegretario Bobba intervenendo alla presentazione del rapporto Isnet sulle imprese sociali - abbiamo messo mano alla scrittura della delega e domani è iscritta all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri e dovrebbe arrivare al suo primo passaggio”. “Salvo sorprese”, ha però detto precisando che l’eventualità si realizzerebbe nel caso in cui “non sia stato risolto il tema della copertura economica in particolare del punto di delega concentrato sulla riforma del servizio civile”.
Parlando a margine della presentazione a Roma del rapporto Inail sugli infortuni, il ministro Poletti ha invece affermato che “noi siamo pronti, il testo è pronto e non ci sono problemi di natura economica”. Il punto, secondo Poletti, “è che domani ci aspetta un Consiglio dei ministri molto denso, dobbiamo solo capire se ci sono cose più urgenti da esaminare”. Il possibile rinvio, dunque, per il ministro non è legato alla mancanza di copertura economica, che dovrebbe dunque essere stata risolta. Ma questo particolare non garantirebbe comunque, secondo il ministro, l'approdo sicuro in Consiglio dei ministri. "Non c’è un problema di risorse – ha precisato ancora - il problema è quello dell’urgenza dei provvedimenti che saranno domani in Consiglio dei ministri, e rispetto ai quali dobbiamo scegliere. La presidenza del Consiglio sta verificando, quindi, l’ordine del giorno per decidere ciò che è più urgente”.