Riforma terzo settore, Bobba: “E' una chiamata a sfida più impegnativa”
ROMA – “Il Terzo settore è un vero e proprio talento dell’Italia, il nostro intento è quello di chiamare questo mondo ad una sfida più impegnativa”. È questa per il sottosegretario al Welfare, Luigi Bobba, l’ambizione racchiusa nelle sette pagine di linee guida per la riforma del Terzo settore pubblicate ieri dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Ci speriamo seriamente che sia la volta buona – ha spiegato Bobba -. L’ambizione è di portare avanti non un intervento che si limiti ad una riforma di una legge di settore o un intervento sulla parte fiscale, ma abbia l’ambizione di ridisegnare il quadro normativo”. In un momento storico in cui la politica tenta di dare un impulso per far ripartire il paese, ha affermato Bobba, “anche questi soggetti sono chiamati a uscire dai propri confini e a mettersi in gioco per costruire insieme un welfare partecipativo, dare forza e forma a iniziative di economia sociale, promuovere comportamenti prosociali e donativi dei cittadini in funzione di un obiettivo di coesione sociale, di qualità del vivere di tutti, superamento delle disuguaglianze e anche di ricostruzione dei tessuti comunitari”.
Tra le novità indicate nelle linee guida anche l’istituzione di una Authority del terzo settore, anche se, nel testo, non è specificato quali saranno i limiti e quali i poteri del nuovo organismo auspicato dal Renzi. “Ci sono diverse idee – ha spiegato Bobba -, ma non ancora un testo preciso su questo punto. Le considerazioni che portano a quella scelta sono da un lato l’esperienza di altri paesi, in particolare quella inglese dove l’authority svolge una funzione di monitoraggio, regolazione e di messa fuori campo delle realtà negative. Dall’altro lato penso che una authority possa svolgere non solo un necessario e opportuno ruolo di controllo, ma anche di promozione delle forme di emulazione e premio delle realtà più positive. In fondo si tratta di realtà che fanno cose non per un profitto. Quindi premiare le esperienze migliori è un modo per tenere alto il livello della tensione valoriale e dell’efficacia di questi interventi”.
Presto per parlare di risorse da mettere in campo, almeno in questa prima fase di consultazione sul testo. Ma la questione andrà affrontata, ha precisato Bobba. “Sicuramente i conti con le risorse bisognerà farli – ha aggiunto -, ma penso che il complesso delle risorse che vengono destinate a interventi di questa natura possano anche essere meglio orientate, razionalizzate e finalizzate. Da un lato c’è il tema di nuove disponibilità di risorse, ma dall’altro anche quello di impiegare in modo più efficace quelle che già ci sono. Quando scriveremo i testi specifici e puntuali della delega bisognerà ovviamente porsi anche il tema degli impegni di spesa che i provvedimenti necessariamente richiederanno”. Per quanto riguarda i tempi, infine, Bobba auspica che si possa mantenere la velocità di crociera data da Renzi al provvedimento. “Abbiamo una deadline il 27 giugno per presentare il testo della legge delega, c’è questo mese di consultazioni e poi a quel punto i tempi saranno definiti dalle forze politiche in Parlamento – ha spiegato Bobba -. La delega non è un decreto e quindi è soggetta all’attività parlamentare. Su questi temi, però, penso ci sia un grande interesse e disponibilità e non credo ci siano grandi divisioni di natura politica. Questo mi fa ben sperare che il percorso non sia biblico”. (ga)