Riforma terzo settore, Bobba: “Serve fiscalità compensativa, non di favore”
ROMA – Nella riforma del Terzo settore un intervento “rilevante e oltre modo necessario è quello in materia fiscale. Serve una fiscalità compensativa, che non sia cioè solo di vantaggio o di favore. Ma appunto compensativa del fatto che i prodotti di welfare generano valore aggiunto sociale e minori costi per l’istituzione pubblica”. Lo ha sottolineato il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Luigi Bobba, intervenendo oggi a Roma a un convegno organizzato dal Forum del terzo settore.
Bobba ha spiegato che la legge delega si baserà su tre principi costituzionali: l’art.2 (diritti inviolabili sia come singolo che come formazioni sociali), l’articolo 18 (libertà di associazione) e l’articolo 118 (ruolo di regioni, comuni e province nel favorire le attività dei cittadini). “Il nostro intento è semplificare, riordinare e innovare- aggiunge il sottosegretario – perché sappiamo che questo settore produce cittadinanza ed economia sociale”.
La nuova legge non farà “tabula rasa, perché alcune leggi speciali restano, ma serve comunque una revisione corposa del settore, non un semplice maquillage – aggiunge il deputato del Pd Paolo Beni – innanzitutto è necessaria una revisione in termini di definizione, per mettere addosso al Terzo settore il vestito giusto che gli permetterà di fare le attività giuste. Bisognerà cioè capire non solo che cosa un’organizzazione fa, ma anche come lo fa e perché”.