Riforma terzo settore, Forum: “Non priva di criticità, servono interventi urgenti”
ROMA - L’impianto della riforma convince, ma non mancano le criticità: servono interpretazioni urgenti su alcuni aspetti e i tempi stabiliti per trovare dei correttivi sono troppo stretti. Così la portavoce del Forum nazionale del terzo settore, Claudia Fiaschi, è intervenuta sul tema della riforma del terzo settore aprendo i lavori della giornata di celebrazione dei vent’anni del Forum in corso a Roma, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, del sottosegretario Luigi Bobba e del viceministro alle Politiche agricole, Andrea Olivero. “L’impianto della riforma ci convince - ha affermato Fiaschi -: riconosce per la prima volta la funzione pubblica degli enti di terzo settore nell’apporto delle diverse componenti; disegna la via italiana all’impresa sociale; punta a dotare il paese di un terzo settore affidabile e coerente con le proprie finalità e attività; prova a dare gambe al nuovo senza spiazzare l’esistente e a sostenere l’esistente nel cambiamento”.
Tuttavia, per la portavoce del Forum, il “quadro non è privo di criticità”. Tra queste, ha specificato Fiaschi, c’è “il mancato coordinamento con norme specifiche preesistenti e iniziative non coordinate a livello interministeriale e inter-istituzionale rischiano di alterare il quadro regolativo complessivo che la riforma è ad oggi riuscita a costruire in un confronto dialettico e intenso con il mondo del terzo settore nel suo complesso”. Per Fiaschi, inoltre, “ci sono parti della riforma non sufficientemente chiare e che richiedono urgentemente una interpretazione - ha aggiunto -. Inoltre, sottolineiamo il valore di un serio dialogo sociale così come abbiamo avuto modo di sperimentarlo in occasione della riforma e della necessità di strategie strutturali di coordinamento interistituzionale tra i diversi livelli istituzionali e tra i diversi ministeri”. Preoccupano, inoltre, i tempi previsti per mettere la riforma alla prova dell’esperienza. “Evidentemente i tempi del correttivo fissati a luglio del prossimo anno sono troppo stretti per consentire di verificare l’insieme dei dispositivi messi in campo - ha spiegato Fiaschi -. Tempi resi ancora più contratti dalla stagione di confronto elettorale che si sta per aprire”. Per Fiaschi, infine, il successo di questa riforma “si misurerà col tempo e sulla capacità di generare gli effetti auspicati - ha concluso -, ma farà anche i conti con la disponibilità delle istituzioni di oggi e di domani di trattarla come materia viva da affinare alla prova dell’esperienza e con la capacità della società civile nelle sue diverse articolazioni di interpretarla e sperimentarla”.(ga)