Riforma terzo settore, il governo apre al fundraising
ROMA – Il governo apre la riforma del terzo settore al fundraising e all’istituzione di un tavolo tecnico permanente sul tema. A darne notizia alcuni esponenti del mondo della raccolta fondi italiano che nei giorni scorsi hanno incontrato il sottosegretario al Welfare, Luigi Bobba. “Giovedì 27 novembre è stato raggiunto un traguardo importante – spiega una nota -: l’apertura definitiva del governo a trattare il fundraising nelle sedi opportune e con l’attenzione che merita”. A incontrare Bobba, una rappresentanza del mondo del fundraising formata da Massimo Coen Cagli, Elena Zanella, Raffaele Picilli e Daniela Motti. “Il governo si è dimostrato disponibile a vagliare l’opportunità di inserire i concetti di fundraising e raccolta fondi all’interno del testo di legge – spiegano - e l’istituzione di un tavolo tecnico sulle policy del fundraising che abbia come obiettivo l’individuazione di azioni e strumenti da mettere in campo subito e a costo nullo per le casse dello Stato”.
Per Massimo Coen Cagli, direttore scientifico della Scuola di Roma Fund-raising.it, “la decisione di lavorare per creare un tavolo permanente che sostenga il Governo nel dare vita ad una politica di fundraising da inserire come tema portante della riforma, ha posto le basi per attuare una serie di azioni tese a promuoverlo e agevolarlo. Una buona notizia non solo per il non profit e per i fundraiser, ma per quella cittadinanza attiva e responsabile che attende da tempo un segnale per riprendere a donare e investire socialmente in modo convinto e produttivo. Sta adesso al governo, alle parti sociali, al non profit e ai fundraiser trasformare questa opportunità in realtà”.
Al sottosegretario sono state consegnate le indicazioni di oltre 400 fundraiser, dirigenti di organizzazioni non profit e servizi pubblici, raccolte in occasione della consultazione sul Civil Act dello scorso giugno. “L’esercizio che da fundraiser abbiamo deciso di compiere nei confronti della riforma - sottolinea Elena Zanella, consulente fundraiser, formatore e blogger - non è stato un atto politico ma la volontà di portare un punto di vista tecnico all’attenzione della politica, affinché quest’ultima non perda di vista un aspetto fondamentale che deve trovare accoglimento per una buona maturazione del Terzo settore nel nostro paese”. Secondo Raffaele Picilli, consulente fundraiser, occorre “diffondere la cultura del dono, dobbiamo consentire a chi raccoglie e a chi dona fondi, di farlo in maniera diretta e sicura, ricordandoci che fundraising non vuol dire solo raccolta fondi”.