Riforma terzo settore, Poletti: "La stabilizzazione del 5 per mille si farà"
ROMA – “La stabilizzazione del cinque per mille la faremo, sono fermamente convinto che bisogna andare a norme stabili, perché a me la sperimentazione va bene solo quando è effettivamente tale e serve a capire i fenomeni e le dinamiche. Ma quando queste dinamiche hanno già una loro stabilizzazione l’idea di continuare con delle norme transitorie è stupida, profondamente stupida, perché impedisce un assetto organizzativo e non permette programmazione e progettazione”. E’ quanto afferma il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, illustrando i criteri che porteranno alla riforma del Terzo settore in un convegno organizzato oggi a Roma dal Forum del Terzo settore.
“Abbiamo sotto gli occhi storie ed esempi di norme replicate per anni, di sei mesi in sei mesi, ma facendo i conti in questi casi gli oneri sono sempre una volta e mezzo superiori a quelli che avremmo avuto con una gestione stabile e programmata – continua Poletti - Di contro gli esiti sono drammaticamente negativi. Insomma continuare su questa strada costa il doppio e produce la metà, non servo io a dire che non è una grande idea”.
Per Edoardo Patriarca, deputato del Pd e presidente dell’Istituto italiano della donazione, è proprio sul cinque per mille e sul servizio civile che si attendono entro l’anno gesti concreti da parte del governo. “Entrambe le questioni dovrebbero essere decise in tempi brevi perché abbiamo la legge di stabilità – spiega Patriarca - La decisione del governo si capirà quindi già a fine estate perché parliamo di fondi che devono essere messi a disposizione. Per quanto riguarda il servizio civile, in particolare, capiremo dunque se verrà finanziato adeguatamente e tenderà verso l’universalismo, come annunciato”.