Riforma terzo settore, Poletti: “Opportunità, ma attenti a coerenza e tempi”
ROMA – La riforma del terzo settore è un’opportunità da cogliere, anche se comporta qualche rischio, ma richiede coerenza negli atti e tempi non troppo lunghi. È quanto ha detto Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali intervenendo al convegno “L’impresa sociale tra valori, nuovi bisogni e innovazione per lo sviluppo dell’economia sociale” tenutosi oggi a Roma. Un momento di confronto che arriva proprio a chiusura delle audizioni in Commissione Affari sociali alla Camera sul tema della riforma del terzo settore e che per Poletti costituisce una fase di un “confronto utile e possibile” su un testo su cui a breve si entrerà nel vivo della discussione parlamentare che potrà “cambiare le cose laddove si convenga che vadano cambiate”. Per Poletti, infatti, la riforma è una “opportunità da cogliere fino in fondo. Ma le opportunità hanno dentro anche una quota di rischio. Se ci sarà la capacità di stare dentro questa discussione cogliendone tutti gli elementi di potenziale e di rischiosità relativa allora avremo prodotto un buon risultato”.
Per il ministro del Welfare, però, occorre stare attenti alle possibili incoerenze che possono crearsi lungo l’iter. “Se uno guarda l’impianto della legge delega sulla riforma del terzo settore, i ragionamenti che faccio io e le cose che stanno scritte nella legge di stabilità si trova qualche incoerenza – ha affermato Poletti -. Il tema vero è costruire coerenze e stabilità negli strumenti di modo che ognuno di quelli che ha preso un impegno dentro quel disegno sa cosa succederà, perché una delle grandi problematiche che abbiamo è la certezza e la difficoltà di poter progettare nel tempo una risposta ai bisogni e una soluzione ai problemi perché cambia sistematicamente il riferimento che abbiamo di fronte. Credo che si debba fare questo sforzo”. Per Poletti, però, non c’è solo il tema della coerenza degli atti come ostacolo sul cammino della riforma. Da tenere d’occhio ci sono anche i tempi. “C’è un grande lavoro da fare perché questo governo deve trovare la modalità per tenere allineato l’impianto generale a cui lavora con le scelte politiche che va a fare. Per la parte che posso dire a nome del mio ministero credo che questo passaggio lo dobbiamo fare in maniera sufficientemente veloce. Non possiamo avere una fase di passaggio troppo lunga perché rischia di diventare una fase di attesa e rischiamo di stare per troppo tempo in una fase di transizione che non è la fase migliore per spingere in direzione del cambiamento che vogliamo. Bisogna approfondire, ma bisogna anche decidere”. (ga)