Nei prossimi giorni le scadenze per l’adozione dei decreti correttivi per la definizione delle norme su impresa sociale e codice del Terzo settore. La portavoce Fiaschi: “Il tempo c’è, siamo fiduciosi ma bisogna fare in fretta”
FIRENZE - Riforma del Terzo Settore, il Forum lancia l’allarme al Governo: “I tempi stringono, bisogna fare in fretta”. Il riferimento sono le scadenze per l’adozione dei decreti correttivi per la definizione delle norme su impresa sociale e codice del Terzo settore, il primo dei quali scade il 20 luglio, il secondo il 2 agosto. “Bisogna fare presto – ha
-commentato la portavoce del Forum Terzo Settore Claudia Fiaschi – ma continuo a restare fiduciosa. Ho parlato con i parlamentari di tutti i gruppi, Governo e opposizione, le interlocuzioni sono state positive, siamo entrati nel merito delle questioni e c’è stata la possibilità di discuterne seriamente.
Il tempo per correggere i decreti c’è”.
Fiaschi spiega il complesso meccanismo per l’approvazione dei decreti attuativi: “Entrambi i provvedimenti dovevano avere un passaggio preliminare nelle commissioni parlamentari. Il primo è già passato ed è adesso in attesa di adozione da parte del Consiglio dei ministri. Se il Governo deciderà di adottarlo, quel decreto è già pronto, e questo non esclude che in futuro possano essere fatte ulteriori correzioni. Il secondo decreto è stato incardinato nelle commissioni parlamentari, in questo caso siamo più indietro ma entro il 2 agosto può essere adottato. In teoria, ci sarebbero tutti i tempi per fare bene”.
Secondo Fiaschi, “si tratta di una riforma complessa e non possiamo pensare di correggere tutto e subito. Anche se la scadenza è prossima, siamo convinti che ci siano i tempi necessari per rispettarla e per fare un buon lavoro così come assicurato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel suo discorso di insediamento”. Anche perché, ha concluso, “tutto il vasto mondo del Terzo settore ha bisogno di uscire dall’attuale clima di incertezza ed avere quanto prima le risposte da tempo attese.” E se i due decreti non dovessero essere approvati entro le due scadenze, “sarebbe un problema per molti enti del Terzo Settore, che si troverebbero di fronte a norme complesse e in qualche caso svantaggiose”.