4 luglio 2018 ore: 17:57
Non profit

Riforma Terzo Settore, Squillaci (Fict): “Preoccupato per le tempistiche”

Il presidente della Federazione italiana delle comunità terapeutiche chiede di “posticipare di almeno un ulteriore semestre il termine di adeguamento degli statuti per gli Enti del Terzo Settore”, attualmente previsto per il prossimo 4 febbraio

ROMA – Si è svolta oggi l’audizione della XII Commissione Affari Sociali della Camera relativa all’attuazione della riforma del Terzo Settore. Tra gli altri era presente anche Luciano Squillaci, presidente della Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict), il quale pur ritenendo positivo l'impianto generale della riforma, ha manifestato la propria preoccupazione circa la tempistica dei decreti attuativi e rispetto la piena consapevolezza delle organizzazioni coinvolte, soprattutto le più piccole”.

“La Fict – ha spiegato Squillaci - opera principalmente nel campo delle dipendenze patologiche e delle povertà e federa esclusivamente enti del Terzo Settore. Pertanto, è molto interessata al processo di riforma innescato nella precedente legislatura ed auspica che la presente possa portare a compimento l’iter avviato e in tempi serrati”.
“Siamo certi – ha proseguito Squillaci - che tutte le Commissioni competenti, sia alla Camera che al Senato, comprendano l’urgenza e l’importanza degli adempimenti normativi che attendono, insieme alla Fict, oltre 336 mila organizzazioni del Terzo Settore Italiano. Segnaliamo sui territori una forte aspettativa, che, però, non è esente da una preoccupazione in vista degli adempimenti che gli enti del Terzo Settore dovranno rispettare per rientrare nelle diverse tipologie statutarie, previste dal nuovo Registro Unico del Terzo Settore”-

Squillaci, su questo aspetto, ha chiesto di “posticipare di almeno un ulteriore semestre il termine originariamente previsto pari a 18 mesi per l’adeguamento degli enti già costituiti alla data del 3 agosto 2017 (entrata in vigore del Codice del TS), al fine di garantire la piena consapevolezza e partecipazione nella ridefinizione statutaria per i moltissimi ETS che ne hanno necessità e per le rispettive basi sociali”. “Penso, soprattutto - aggiunge Squillaci -, alle organizzazioni più piccole che faticano a comprendere i fondamenti portanti di questo sistema, e quindi ci conseguenza a cogliere le opportunità generative e propulsive”. “Il risultato potrebbe essere un eccessivo affidamento sui territori a 'tecnici' più o meno preparati, riducendo la riforma a meri adempimenti burocratici o di convenienza, perdendo così la forza propulsiva ed innovativa dell’intero impianto normativo. In questi mesi – ha concluso Squillaci - la Fict e le grandi reti, Forum del Terzo Settore e CSVnet in primis, hanno approntato percorsi formativi, tesi a preparare il terreno per la riforma. Ma occorre tempo per poterli portare a termine”.

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