31 gennaio 2014 ore: 15:02
Immigrazione

Rifugiati, 527 i posti Sprar disponibili in Emilia-Romagna

Disagio mentale e disabili, minori non accompagnati richiedenti asilo e titolari di protezione ordinaria. Sono gli ambiti dei progetti approvati per la graduatoria 2014-2016. Finanziamento da 6,3 milioni. Soddisfatta l’assessore Marzocchi
Riccardo Venturi/Contrasto Profughi, rifugiati, campo al confine tra Libia e Tunisia

BOLOGNA – Diciassette progetti finanziati in Emilia-Romagna per un totale di 6,3 milioni di euro e 527 posti disponibili. È il risultato della graduatoria Sprar (il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) per il triennio 2014-2016. Soddisfazione in Regione per l’esito che registra, rispetto alla graduatoria precedente (quella per il triennio 2011-2013), 220 posti e 4 progetti in più. “Siamo molto soddisfatti per questo risultato che vede un notevole posizionamento dell’Emilia-Romagna in graduatoria”, ha detto Teresa Marzocchi, assessore regionale alle Politiche sociali. Sono 4, infatti, i progetti emiliano-romagnoli che compaiono tra i primi 10 a livello nazionale, e 7 tra i primi 20, con il progetto di Parma al primo posto e quello di Ferrara al terzo. “Altra caratteristica dell’Emilia-Romagna è l’omogeneità dell’accoglienza sul territorio, con almeno un progetto Sprar per provincia – aggiunge l’assessore – Una scelta netta verso un modello di accoglienza diffusa e decentrata, decisamente più efficace ed economico rispetto a quello dei grandi centri collettivi, contando sulla disponibilità di enti locali e Terzo settore”.

Su 17 progetti, 2 quelli che riguardano il disagio mentale e la disabilità per un totale di 13 posti (8 a Ferrara e 5 a Fidenza). Per la prima volta è presente un progetto – promosso in collaborazione tra i Comuni di Bologna e Ferrara – che riguarda i minori non accompagnati richiedenti asilo (16 i posti finanziati), mentre 14 i richiedenti e i titolari di protezione “ordinari” per un totale di 498 posti. Ai 527 posti totali se ne possono aggiungere altri 163 su richiesta del servizio centrale, ad esempio, in caso di arrivi massicci.

“Questo risultato è anche il frutto del contributo di questa Regione e, più in generale, del lavoro delle Regioni, per l’Emergenza Nord Africa ed è frutto del lavoro fatto in questi mesi con il Tavolo di coordinamento nazionale convocato dal ministero dell’Interno – conclude Marzocchi – Prima lo Sprar prevedeva 3 mila posti per l’accoglienza: dopo l’emergenza Nord Africa, dopo il lavoro del Tavolo nazionale, e grazie al contributo delle Regioni, ora siamo arrivati a una rete che può avere fino a 18 mila posti”.?

Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) è formato dalla rete degli enti locali che, per la realizzazione dei progetti, accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Gli enti locali coinvolti, con l’aiuto delle realtà del terzo settore, garantiscono a richiedenti asilo e rifugiati interventi di “accoglienza integrata” che vanno oltre la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo anche attività di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, con la costruzione di percorsi individuali per favorire l’inserimento a livello socio-economico delle persone.  (lp) 

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