23 giugno 2015 ore: 14:01
Immigrazione

Rifugiati, a Modena 113 accolti nel 2014: la maggior parte ha meno di 30 anni

Vivono in autonomia, in appartamento, seguiti da operatori. In media rimangono in città 6/8 mesi. Poi ci sono i 188 persone accolti nell’ambito di Mare Nostrum. Per loro percorsi di integrazione che passano anche dal volontariato. Il 24 giugno ai Giardini Ducali si racconta l’esperienza dell’accoglienza in città
Rifugiati tunisini in attesa

MODENA – Sono 113 i richiedenti asilo e rifugiati accolti a Modena nel 2014 attraverso il progetto locale di accoglienza Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) attivo in città dal 2001, di cui 79 sono giovani di età inferiore ai 30 anni. In maggioranza arrivano da Afghanistan, Mali e Siria. Il Comune ha messo a disposizione 65 posti di accoglienza in 14 appartamenti dislocati in diverse zone della città, in cui le persone vivono in autonomia seguiti dagli operatori del progetto. La permanenza media nei progetti Sprar in città è di 6/8 mesi. Dal 2014 inoltre è attivo il progetto Sprar della Provincia di Modena che gestisce 33 posti di accoglienza in altri Comuni del territorio modenese. A queste persone si aggiungono le persone accolte nell’ambito di Mare Nostrum. A Modena sono 188 i migranti ospitati (416 nella provincia). L’accoglienza prevede di acompagnare la persona verso la riconquista di un’autonomia perduta, con l’obiettivo di incrementare le opportunità di integrazione.

“Gli interventi che realizziamo vogliono facilitare i percorsi di autonomia e inserimento socio-economico di richiedenti asilo e rifugiati – ha detto Giuliana Urbelli, assessore al Welfare del Comune di Modena – Grazie alla collaborazione con il Terzo settore, abbiamo costruito progetti attenti a integrare sul territorio i richiedenti asilo”. Le prime esperienze di percorsi di volontariato proposte ai rifugiati nell’ambito Sprar partite anni fa sono state il banco di prova che hanno portato al Protocollo d’intesa siglato con la Prefettura e il Centro servizi volontariato per proporre percorsi anche ai richiedenti asilo giunti con Mare Nostrum e gestiti dalla Prefettura. “Fare volontariato, entrare a far parte di un’associazione, costruire una rete di relazioni può essere la chiave di volta per integrarsi e, almeno nella fase iniziale, un modo per restituire qualcosa alla comunità che accoglie – ha continuato Urbelli – Allo stesso modo, vista la straordinarietà dell’emergenza umanitaria che l’Italia si trova a vivere, il governo potrebbe pensare a un impianto normativo che dia la possibilità a queste persone di essere impiegate in lavori socialmente utili”. 

L’esperienza dell’accoglienza in città. Il 24 giugno ai Giardini Ducali è in programma un’iniziativa per riflettere sugli interventi di accoglienza gestiti dal comune all’interno dello Sprar organizzata dal Centro stranieri dell’assessorato alla Coesione sociale, Sanità, Welfare, Integrazione e Cittadinanza del comune in occasione della Giornata mondiale del rifugiato dello scorso 20 giugno. Si inizia alle 18 nell’area Pernilla con l’incontro “Modi e forme dell’accoglienza” nel quale verrà approfondito il tema della gestione dell’accoglienza dei richiedenti asilo e di come possa essere realizzata in modo efficace. Alle 21 l’Associazione Voice Off presenterà il laboratorio di cinema documentario dal nome “Gimme shelter” cui hanno partecipato richiedenti asilo e giovani modenesi e sarà proiettato il video “On the mov(i)e” in cui 3 giovani modenesi accompagnano 3 ragazzi rifugiati alla scoperta dei luoghi della propria città. (lp)

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