Rifugiati, Cir: ingresso legale per una risposta europea al dramma
Roma - "Alla vigilia del Consiglio europeo del 25/26 giugno, il Consiglio Italiano per i Rifugiati (Cir), assieme con l'On. Mario Marazziti, presentera' proposte per il superamento dell'attuale crisi del diritto d'asilo in Italia e in Europa. L'ecatombe del 19 aprile ha drammaticamente aperto gli occhi del mondo e dell'Europa sull'eccidio che da anni avviene nel Mediterraneo. L'Agenda Europea sull'Immigrazione ha avanzato delle proposte per rispondere ad una crisi umanitaria che coinvolge migliaia di persone in cerca di protezione. Ma gli Stati membri hanno gia' fatto passi indietro e nelle ultime settimane abbiamo assistito a scene che segnano il fallimento della politica europea sull'immigrazione. Sono state rialzate le frontiere andando contro i principi fondanti dell'Unione. Le quote obbligatorie di ridistribuzione sono duramente contestate da molti Paesi europei. Si costruiscono muri rendendo la Fortezza Europa sempre piu' isolata. Il piano che sarebbe dovuto partire a fine maggio rischia di non concretizzarsi o di farlo con un ritardo decisivo per migliaia di profughi.
Il Cir e' convinto che gli egoismi nazionali devono essere superati. Il Cir, nell'ambito dell'iniziativa Ponti non muri, con il finanziamento della Fondazione Unipol, con Unipol Gruppo Finanziario, promuove a tutti i livelli misure che offrono concrete alternative alle persona in fuga. L'Italia dovra' fare un primo passo". Cosi' in un comunicato il Cir.
"La Proposta di Legge Organica sul Diritto d'Asilo depositata dall'On. Marazziti pochi giorni fa alla Camera dei Deputati contieni degli strumenti efficaci per ridurre il rischio di morire nel mare: un Programma Nazionale di Reinsediamento e la possibilita' di presentare domanda d'asilo alle nostre ambasciate dai paesi di origine e di transito. Italia potra' fare un primo passo per poi promuovere delle soluzioni a livello comunitario.
Il 'Sistema Dublino', ormai miseramente fallito, dovra' essere superato. Il Cir, assieme con i suoi partner in tutto il continente, promuove la creazione dello 'status di rifugiato europeo' attraverso il mutuo riconoscimento delle decisioni positive si permetterebbe ai rifugiati di scegliere il Paese Europeo in cui stabilirsi. Finora i richiedenti asilo che ottengono lo status di rifugiati in Italia, hanno il permesso di viaggiare per 90 giorni in Europa, ma non possono per un minimo di cinque anni prendere la residenza e lavorare negli altri paesi. L'Europa, inoltre deve istituire altre forme di ingresso legale- come visti umanitari, possibilita' di richiedere asilo dall'estero, sponsorizzazioni- che potrebbero ridurre notevolmente i movimenti irregolari di richiedenti asilo all'interno dell'Unione Europea, ripartendo piu' efficacemente all'interno del territorio europeo la responsabilita' dell'accoglienza dei rifugiati tra gli Stati membri", conclude il Cir. (DIRE)