10 aprile 2014 ore: 17:31
Immigrazione

Rifugiati, Di Capua: "Manca la volontà politica per sostenere lo Sprar"

Parla la direttrice del sistema di accoglienza per i rifugiati: "In Italia non riusciamo a programmare, ce lo dice anche l'Europa". E così si sceglie la via dell'emergenza, che dà il compito alle prefetture di trovare i posti
Il volto di una donna rifugiata, immigrazione

MILANO- "Dire che ci sono troppi migranti e che siamo sempre in emergenza è una trappola. Non è possibile azzerare tutto, ma almeno si dovrebbe far partire parallelamente all'emergenza il sistema Sprar, con la volontà di andare in questa direzione". Parola di Daniela Di Capua, direttrice del servizio centrale Sprar. L'accusa è chiara: "Manca - dice - la volontà politica per sostenere il sistema Sprar".

È dal 2008 che l'Italia vive di emergenze e di stupore per l'inizio degli sbarchi. Al contrario, sarebbe possibile programmare. Ad esempio, attivando tutti i posti che sono disponibili: 6.500. "Sarebbero già tutti pieni, immediatamente", spiega. C'è poi ancora aperta la questione dei Cara, i centri di accoglienza per richiedenti asilo che già il Governo Letta doveva superare. In che modo verranno gestiti gli immigrati ora nei centri?

Così lo Sprar si ritrova sponsorizzato come buon modello d'accoglienza ma senza posti finanziati. Una situazione paradossale. Ecco che così si sceglie la via dell'emergenza che dà il compito alle Prefetture di bussare alle porte di alberghi e associazioni nella ricerca dei posti. "È diventato l'obiettivo principale delle Prefetture", prosegue.

Eppure dall'Emergenza Nord Africa il Ministero ha creato un tavolo di confronto interministeriale a cui siedono anche i Comuni, l'Unhcr e altre associazioni. E la scelta era appunto di viaggiare verso l'unico sistema Sprar, composto da centri di piccole dimensioni, sparsi in tutto il territorio. "Poi questo percorso è stato interrotto, l'unica modifica ottenuto è stata l'apertura di 13.020 posti Sprar", sottolinea Di Capua.

"In Italia - aggiunge - non riusciamo a programmare, ce lo dice anche l'Europa". Non si capisce quale sia il termine per dire che ci sono troppi arrivi: che siano 12 mila o 42 mila sbarchi, perché l'Italia non si attrezza. (lb) 

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