26 marzo 2014 ore: 14:45
Immigrazione

Rifugiati, è caos accoglienza: sistemi diversi e nulla di strutturale. Le preoccupazioni di Asgi

Parla Anna Brambilla di Asgi. L'associazione lancia un monitoraggio per capire lo stato dell'arte in tutta Italia. Per ora i nuovi posti Sprar sono al palo, senza finanziamento, mentre il canale d'emergenza partito il 19 marzo conta circa 8 milioni di finanziamento
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MILANO - "La situazione è davvero complicata. Ci sono diversi piani d'accoglienza che si sommano. Il problema è che così non si garantisce a tutti gli stessi standard di accoglienza". Anna Brambilla, avvocato associato ad Asgi, commenta così la paradossale situazione dell'accoglienza profughi. E nei prossimi tre mesi l'Unhcr stima Ai vecchi posti del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), si aggiungono i nuovi, assegnati dal Ministero dell'Interno con un bando chiuso lo scorso 29 gennaio. Peccato che manchino i finanziamenti, così le attivazioni dei progetti Sprar in tutta Italia sono a macchie di leopardo.

Al contrario, il Ministero dell'Interno ha finanziato altri 2.300 posti per un terzo canale d'accoglienza emergenziale, che resterà aperto per 120 giorni. Costo dell'operazione: 8 milioni di euro circa. Si sa qualcosa dei progetti aperti con questi soldi in Toscana (di cui i due più importanti sono a San Rossore, in provincia di Pisa, e a Pistoia, entrambi da 40 posti, mentre a Firenze i 40 profughi arrivati sono già ripartiti) e poco altro in Lombardia. Asgi ha lanciato ora un monitoraggio della situazione per capire che tipo di accoglienza viene offerta ai migranti e come si stanno organizzando i diversi enti locali. Il timore è sempre lo stesso: ritrovarsi in una nuova forma di emergenza Nord Africa.

Il sistema d'emergenza costa certamente meno del vecchio Sprar: 30 euro al giorno contro 46 euro. La pezza messa dal Viminale però non può durare per sempre. Soprattutto visti gli scenari attorno all'Italia: "I numeri degli sbarchi erano previsti. C'è la necessità piano nazionale che oltre ad ampliamento Sprar riveda soluzioni, che non possono essere solo di emergenza". Commenta Anna Brambilla. Rispetto all'Emergenza Nord Africa del 2011 il Viminale ha preferito finanziare piccole realtà. Il tratto in comune è che tra questi ci sono anche alberghi. (lb)

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