Rifugiati e migranti in Europa, Unhcr e Oim lanciano un nuovo Piano
ROMA - L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), insieme all’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) e ad altri 72 partner, lanciano oggi una nuova strategia e un appello per rispondere alla situazione dei rifugiati e migranti in Europa nel corso del 2017. Il Piano Regionale di Risposta alla crisi di Rifugiati e Migranti (Regional Refugee and Migrant Response Plan) mira a completare e rafforzare gli sforzi dei governi per garantire l’accesso sicuro all’asilo e la protezione di rifugiati e migranti. Il Piano intende, inoltre, sostenere soluzioni a lungo termine e una gestione più strutturata e dignitosa del fenomeno migratorio. Nel 2017, si darà inoltre priorità al rafforzamento di partenariati e coordinamento fra gli attori coinvolti.
“Negli ultimi due anni la risposta dell’Europa all’arrivo di oltre 1,3 milioni di rifugiati e migranti sul suo territorio ha dovuto fare i conti con diverse sfide, tra cui quella sulla protezione di rifugiati e migranti. Questo Piano rappresenta uno strumento operativo che giocherà un ruolo chiave nell’assicurare operazioni più efficienti e una risposta più coordinata nell’arco di tutto il 2017”, ha dichiarato Vincent Cochetel, direttore per l’Europa dell’Unhcr. E Leonard Doyle, portavoce dell’Oim, ha aggiunto: “Siamo preoccupati in particolare per la vulnerabilità e per i bisogni dei minori, delle donne e delle ragazze e tale iniziativa rappresenta esattamente la risposta di cui c’è bisogno”.
Il Piano. Il documento sottolinea la necessità di soluzioni a lungo termine per rifugiati e migranti, fra cui uno schema efficace di ridistribuzione, il sostegno ai rimpatri volontari e il rafforzamento di canali legali alternativi ai viaggi pericolosi, quali il reinsediamento e il ricongiungimento familiare. Particolare enfasi è posta sui bisogni specifici di donne e minori rifugiati e migranti. Il piano include, inoltre, progetti pilota per una risposta più efficace ai bisogni dei minori non accompagnati e separati presenti in Europa, di fronte agli oltre 25 mila che sono arrivati in Italia via mare solo nel 2016. Prevede, inoltre, di rafforzare le misure finalizzate a individuare e sostenere le vittime di violenza sessuale e di genere.
Considerata la necessità di far fronte non solo ai bisogni di una popolazione principalmente stanziale, ma anche a quelli di coloro che continueranno a transitare irregolarmente in Europa, il Piano contempla un’area geografica d’intervento molto ampia che copre Turchia, Balcani occidentali, Europa meridionale, centrale, occidentale e settentrionale.
Il piano richiede un finanziamento complessivo di circa 691 milioni di dollari, con una popolazione interessata che potrebbe arrivare fino a 340 mila persone, secondo i trend degli arrivi precedenti e il numero di persone presenti nei Paesi che riceveranno sostegno attraverso questo Piano.