13 febbraio 2014 ore: 14:46
Immigrazione

Rifugiati, Fassino: “Servono nuove norme su asilo, cittadinanza e accoglienza”

Per il presidente dell’Anci, intervenuto alla presentazione del Rapporto annuale Sprar, positiva la crescita della cooperazione tra Viminale e comuni ma “per gestire il problema dei rifugiati e dei profughi serve una revisione della legislazione”

ROMA – Diritto d’asilo, legge sulla cittadinanza e una legislazione sull’accoglienza adeguata. Sono questi i temi da affrontare in Italia per migliorare le condizioni di accoglienza per richiedenti protezione internazionale e rifugiati secondo Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente Anci durate la presentazione del Rapporto annuale Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati italiano tenutasi presso la sede dell’Anci a Roma. Per Fassino, “serve una revisione della legislazione che deve gestire il problema dei rifugiati e dei profughi e tutto ciò che si ribalta sul nostro Paese quando si producono crisi politiche internazionali, eventi bellici o comunque traumatici che producono flussi di profughi e rifugiati”. Per il presidente dell’Anci, occorrono strumenti che rispondano anche all’attuale scenario internazionale. “Abbiamo bisogno di una legge sul diritto d’asilo moderna, adeguata alle dinamiche della globalizzazione, ma abbiamo bisogno anche di una legge sulla cittadinanza che sia adeguata all’Italia di oggi, che non è più un paese di emigrazione ha sempre più destinatario di flussi migratori”. Per il sindaco di Torino, però, è necessario anche impostare un quadro normativo adeguato in tema di accoglienza di profughi e rifugiati. Un’accoglienza che, ha affermato Fassino, “l’Italia mano a mano sta adeguando, ma che deve anche essere sostenuta dalla predisposizione di strumenti e di risorse che consentano poi di dare applicazione efficace alle leggi”.

Per Fassino, ad oggi i comuni italiani si sono fatti carico dell’accoglienza di profughi e rifugiati “sulla base di una consapevolezza morale e umanitaria che dice che bisogna soccorrere e sostenere coloro che sono in condizione di particolare difficoltà come chi fugge da paesi sconvolti da guerre o scontri tribali”. Tuttavia, ha ricordato il primo cittadino del capoluogo piemontese, “è evidente che i comuni possono mettere in campo un’azione di accoglienza in quanto sono predisposte le risorse necessarie da parte dello Stato. In questi anni un salto di qualità c’è stato, devo dire che la cooperazione tra i comuni e il ministero dell’Interno, attraverso lo strumento dello Sprar, è cresciuta anche sulla base dei positivi risultati che questo sistema ha dato. Ora si tratta di rafforzare sempre di più gli strumenti per far sì che, ogni qual volta ci sia un’emergenza, il nostro paese non venga colto alla sprovvista ma possa gestire il fenomeno senza che comporti alcun rischio né per chi viene ospitato, né per i cittadini del nostro Paese”.(ga)

 

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