Rifugiati, il centro Astalli apre un centro di accoglienza a Ballarò
PALERMO - Trenta posti letto per uomini, famiglie e donne con bambini a Palermo nel cuore del centro storico di Ballarò, a due passi dalla cattedrale. Prende forma definitivamente in questo modo la struttura nell'ambito della rete Sprar - Servizio per richiedenti asilo e rifugiati dei comuni italiani - allestita nei locali dei padri gesuiti di Casa Professa, a pochi passi dal centro diurno Astalli che ogni giorno accoglie i migranti con servizi, sanitari, legali e di prima necessità.
Il progetto, della durata di tre anni, ha come capofila il centro Astalli di Palermo e coinvolge anche il comune, il centro Astalli di Roma e il centro di studi e ricerche "Giuseppina Arnao". Finanziato da fondo per l'inclusione sociale con 677 mila euro era già partito nel 2008 con la ristrutturazione dei locali, consegnati soltanto nell'aprile del 2014 per una seria di rallentamenti burocratici.
Il centro Sprar, in questo momento, accoglie già 27 migranti nigeriani, maliani e del Burkina Faso. Per loro non soltanto viene garantito un posto letto, ma anche i servizi di assistenza sanitaria, legale e i corsi di italiano.
"Nella sua fase iniziale - spiega Alfonso Cinquemani, presidente del centro Astalli di Palermo - avevamo soltanto un progetto sperimentale che serviva a trovare una prima soluzione abitativa ai migranti che erano in difficoltà, ma già residenti in città. Dopo il primo anno, oggi invece abbiamo deciso di attivare uno Sprar per rispondere meglio all'emergenza di quest'ultimo periodo. Per accogliere, appunto, tutti i migranti che da varie parti della Sicilia arrivano a Palermo e che hanno diritto a richiedere l'asilo. Il progetto in questo modo subisce una mutazione perché anziché essere soltanto uno strumento di aiuto residenziale assume la veste vera e propria di strumento di accompagnamento completo per ogni migrante accolto".
Nella sede di via S.S. 40 Martiri si trova invece il centro di accoglienza diurno. Ciò dà la possibilità, con una turnazione di circa 70 volontari tra giovani, anziani e adulti, di garantire ai migranti un sostegno per affrontare le difficoltà della vita quotidiana nella loro situazione di emergenza. In esso sono attivi, infatti, un centro di ascolto, un servizio di distribuzione di vestiario e di colazione mattutina, un ambulatorio medico, un servizio di consulenza legale, uno sportello-lavoro e un servizio di docce e lavanderia. Il centro diurno, secondo un report effettuato nell’ottobre 2012, conta 5200 utenti, con un aumento del 18% nel 2012 rispetto agli anni precedenti. A esso si rivolgono circa 30 persone al giorno, 900 in un mese. (set)