Rifugiati, in Europa solo il 4% dei profughi siriani
MILANO - Svezia e Germania da sole accolgono 46 mila profughi, il 60% dei profughi siriani arrivati in Europa. Nell'Unione però stanno solo il 4% (ossia 51.379 nel 2013) del totale di chi scappa dalla guerra in Siria. Lo evidenzia la relazione di Madeline Garlick, dell'ufficio legale europeo dell'Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) intervenuta all'incontro "Transiti, barriere e libertà: cercare rifugio nel Mediterraneo e in Europa" organizzato all'università di Milano dal laboratorio di ricercatori Escapes.
La guerra in Siria ha stravolto i sistemi d'accoglienza in tutta l'area, evidenziando le differenze tra le condizioni di accoglienza. In Europa è diverso anche il tipo di protezione garantito ai siriani a seconda del Paese. Sta anche in questo una dei motivi per cui i profughi evitano di lasciare le impronte digitali in certi Paesi membri. In generale, il 91% dei siriani che hanno chiesto protezione in Europa l'hanno ottenuta. Lo status di rifugiato, la massima protezione che garantisce un permesso di soggiorno rinnovato automaticamente, è concessa in Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Lussemburgo e Austria.La protezione sussidiaria di tre anni è invece utilizzata in Germania, Olanda e Svezia, concessa per aver subito generiche violenze.
Due esempi di sistemi che non hanno retto sono quello bulgaro e turco. A Sofia, il numero di richiedenti asilo è passato da poche decine a 7 mila e i tempi di attesa per ottenere una risposta alla domanda d'asilo superano i sei mesi. Ad Ankara, si trovano 22 campi profughi governativi che ospitano 646 mila persone, per una spesa totale che ha già raggiunto i 2,5 milioni di euro.
Se le frontiere d'Europa sono così sotto pressione, per i Paesi vicini la situazione è ancora peggiore. Su una popolazione di poco più di 6 milioni di abitanti, in Libano, il numero di rifugiati ha superato i due milioni. Per avere la stessa percentuale di rifugiati rispetto alla popolazione italiana, dovrebbero essere in 15 milioni. (lb)