22 settembre 2015 ore: 12:18
Immigrazione

Rifugiati, l’accoglienza è “straordinaria”: il 62% in strutture temporanee

Sono Sicilia, Lombardia e Campania le regioni dove sono presenti la maggior parte di Cas. Nel Lazio, invece, è presente il 22 per cento di tutti i centri Sprar
Migranti. Emergenza profughi a Milano. Accoglienza

ROMA - A giugno 2015 erano 81.500 le persone ospitate nei centri di accoglienza in Italia. La stragrande maggioranza (il 62 per cento) ovvero 50.711 persone, è ospitata in una struttura temporanea, detto Cas (Centro di accoglienza straordinario) mentre sono 10.008 gli immigrati accolti ed assistitinei Cpsa, Cda e Cara. Lo sottolinea il Rapporto sulla protezione internazionale 2015, presentato oggi a Roma. 

A livello regionale sono la Sicilia, la Lombardia e la Campania le regioni ad ospitare nel 2014 la percentuale più alta (rispettivamente 15,3 per cento, 12,2 per cento e 10,4 per cento) di richiedenti asilo nelle strutture temporanee (Cas) e sono le stesse regioni, anche se in posizioni diverse, a far registrare le percentuali maggiori di accolti nei primi cinque mesi del 2015. La Puglia, dopo la Sicilia, è la regione che sia nel 2014 (con il 25,3 per cento) che nel 2015 (con il 22,4%) ospita la percentuale più elevata di richiedenti asilo all’interno dei centri governativi (Cpsa, Cda e Cara).

Relativamente invece alle presenze di richiedenti asilo e rifugiati nelle strutture della rete Sprar, nel 2014 il Lazio e la Sicilia ne ospitano il numero maggiore (22,6 per cento e 19,7 per cento); le stesse regioni e con percentuali analoghe le ritroviamo ai primi due posti al 31 maggio 2015.  

Il dossier si sofferma anche sull’accoglienza all’interno del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) in cui sono presenti invece 21mila tra richiedenti e rifugiati Nei primi cinque mesi del 2015 i progetti Sprar finanziati dal Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo – Fnpsa sono stati 430 e hanno reso disponibili 21.449 posti di accoglienza, di cui 20.228 destinati alle categorie ordinarie, 941 all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e 280 a persone con disagio mentale e disabilità fisica. Rispetto alle nazionalità dei beneficiari della rete dello Sprar, nei primi 5 mesi del 2015 al primo posto c’è la la Nigeria, che aumenta la propria incidenza (dal 13,8% al 14,5). Il rapporto ricorda chenel biennio 2014-2016 sono stati aumentati i posti per i minori non accompagnati: nei primi 5 mesi del 2015 i posti dedicati sono stati 941, mentre il numero dei minori titolari di protezione accolti è pari a 1094. Come nel 2014 la principale nazionalità è il Gambia (38 per cento) seguita da Mali (11,2 per cento), Senegal (10,7 per cento) e Nigeria (8 per cento) 

Gli enti locali titolari di progetto sono stati complessivamente 381, di cui 342 comuni, 31 province e 8 unioni di comuni.  Oltre il 40 per cento dei progetti  si concentrano nel Lazio (22,6% del totale nazionale) e in Sicilia (19,7%), seguiti da Puglia (8,8%) e Calabria (8,4%). Sono 5.855 le persone uscite dall’accoglienza: il 31,9% ha raggiunto un avanzato percorso di inserimento socio-economico,; il 32,8% ha abbandonato l’accoglienza di sua iniziativa mentre per il 30,1% delle persone accolte risultato “scaduti” i termini dell’accoglienza.

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