Rifugiati, nuova rivolta al Cara di Castelnuovo. "Tavolo urgente con il ministero"
ROMA - Di nuovo disordini al Cara di Castelnuovo di porto, il centro per richiedenti asilo alle porte di Roma, che ospita più di 700 migranti. Dopo neanche un mese dall'ultima occupazione, questa mattina gli ospiti sono scesi in strada per manifestare di nuovo contro la cooperativa Auxilium che ha in gestione la struttura. I motivi della protesta sono sempre gli stessi: la mancata erogazione del pocket money (la retta giornaliera che spetta ai migranti) e l'interruzione di alcuni servizi considerati fondamentali, come i mezzi di trasporto per raggiungere Roma.
"Non hanno mantenuto la parola data, ci avevano detto che entro il 10 giugno si sarebbe risolta la situazione -spiega uno degli ospiti del centro - Ma questa mattina ci ha chiamato il direttore per dirci che dovevamo ancora aspettare, non c'erano né i soldi del pocket money né veniva ripristinato il servizio autobus verso Roma. Abbiamo deciso allora di uscire e bloccare la strada (via Tiberina, ndr) per manifestare la nostra rabbia. Ma ci sono stati degli scontri, la polizia è intervenuta e ci ha caricato. Ci sono alcuni feriti, altri sono ancora in questura".
Dopo i disordini, sul posto sono intervenuti molti manifestanti e anche alcuni parlamentari come Ileana Piazzoni di Sel e Khalid Chaouki del Pd. "Abbiamo chiesto un tavolo urgente con il ministero degli Interni, la prefettura e la cooperativa Auxilium per trovare una via di uscita a questa impasse - sottolinea Chaouki-. il problema è che la precedente gestione dava il pocket money in cache, in modo del tutto illegale. Ma quando la Auxilium ha ripristinato la normale modalità di erogazione questo non è stato compreso dagli ospiti ed ha acceso gli animi. Ora c'è il tentativo di arrivare a una mediazione,magari pensando a una carta prepagata". Ma per Chaouki quello che sta succedendo negli ultimi mesi a Castelnuovo di Porto è lo specchio di un sistema di gestione dell'accoglienza che non funziona. "Il problema sono i tempi, le commissioni che devono decidere sulle richieste d'asilo hanno ritmi troppo lenti a fronte di numeri sempre più elevati . Non si può andare avanti così - afferma - ci sono migranti che sono lì da oltre due anni, lo stress accumulato è tantissimo. E questo può essere pericoloso : gli ospiti oggi stanno bloccando il servizi mensa, non permettendo agli operatori di entrare. Questo è un problema perché ci sono anche famiglie con bambini. Abbiamo chiesto a tutti di rimanere sereni, ma si aspettano risposte concrete. Le lungaggini delle commissioni si sommano ai problemi di una gestione precedente sbagliata, su cui cercheremo di fare luce". (ec)