9 settembre 2013 ore: 15:12
Immigrazione

Rifugiati siriani in Libano, dalla cooperazione italiana 1,8 milioni all’Unhcr

Il contributo è stato stanziato dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del ministero degli Esteri in risposta all’appello “Emergenza Siria”. Il ringraziamento dell’Unhcr
Siria, profughi dietro una rete

ROMA – “L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) ringrazia la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (Dgcs) del ministero degli Affari Esteri per il generoso contributo di 1,8 milioni di euro in favore dei rifugiati siriani in Libano”. E’ quanto si legge in una nota dell’Unhcr. “Il contributo – prosegue la nota - è stato stanziato in risposta all’appello ‘Emergenza Siria’ lanciato dall’Unhcr per far fronte ai bisogni dei rifugiati siriani fuggiti nei paesi limitrofi e per sostenere le comunità di accoglienza. E’ destinato a finanziare attività volte al miglioramento delle loro condizioni di vita, come l’assistenza igienico-sanitaria e la distribuzione di beni di prima necessità, quali kit per l’igiene e per le famiglie con neonati e bambini. Insieme all’educazione all’igiene questo tipo di assistenza è essenziale per mitigare le difficili condizioni in cui sono costretti a vivere molti rifugiati urbani ed assicurare loro sopravvivenza, salute e dignità”.

 

“Sono ormai oltre 2 milioni i rifugiati siriani nella regione – scrive ancora l’Unhcr - più di 1 milione dei quali solo in Libano. La presenza di un numero così elevato di rifugiati, pari al 18 per cento della popolazione del paese, sta causando pesanti ripercussioni economiche e sociali ed un enorme impatto sulla popolazione locale. Il sistema educativo e quello igienico-sanitario sono esposti a una pressione insostenibile. E' quindi fondamentale un maggior sostegno della comunità internazionale sia sul piano umanitario che su quello dello sviluppo in condizioni di emergenza. L’Alto Commissariato si augura che la Dgcs del Ministero degli Esteri continui a sostenere le attività dell’Agenzia e a finanziarne le operazioni umanitarie”.

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