Rio 2016, finale thrilling: caduta a due metri dal traguardo, Tarlao è bronzo
- ROMA - Ancora una medaglia per l'Italia nel ciclismo alle Paralimpiadi: Andrea Tarlao è terzo nella Road Race C4-5. Una gara emozionante, quella che si è svolta sul circuito carioca di Pontal, con la sorpresa che è arrivata a una manciata di metri dal traguardo. In fuga ci sono l’ucraino Dementyev e l'australiano Donohoe, che si giocano l’oro in volata. Davanti c’è l’europeo, il sudafricano tenta di passarlo sulla sinistra, molto vicino alle transenne. Sbanda, rovina addosso all’altro corridore, entrambi volano a terra a un paio di metri dal traguardo. L’ucraino resta disteso lungo la strada, immobile con lo sguardo verso l’alto; l’australiano si rialza, e abbandonando la sua bicicletta fa due passi tagliando il traguardo a piedi. Subito dopo sopraggiunge l’olandese Abraham, che vedendo cosa gli è successo davanti arriva sul traguardo e alza le braccia in segno di vittoria.
Passa una quarantina di secondi e arrivano sul traguardo i più immediati inseguitori. Non hanno idea di cosa sia successo davanti, non pensano di lottare per una medaglia. Metà carreggiata è occupata dall’ucraino ancora disteso a terra: gli addetti si sbracciano per indicare ai corridori in arrivo di spostarsi sulla destra della strada. Tagliano così il traguardo nell’ordine in cui si erano presentati ai 100 metri finali: passa prima il brasiliano, Chaman e subito dopo l’italiano Andrea Tarlao. L’ucraino si alzerà da terra solamente molti minuti dopo l’arrivo degli altri corridori, e taglierà il traguardo a piedi. Ma l’ordine di arrivo, fin dal primo momento dopo la caduta, non vengono né comunicati né ufficializzati.
Passa quasi un’ora prima che la giuria emetta il suo responso definitivo sulla gara. Vengono premiati i primi tre atleti arrivati sul traguardo in sella alla loro bicicletta: l’oro è olandese, l’argento brasiliano, il bronzo italiano. L’australiano Donohoe, che pure aveva tagliato il traguardo per primo, ma a piedi, viene retrocesso al quinto posto finale, mentre l’ucraino Dementyev viene squalificato.
“E’ stato un finale molto travagliato, sono felice per la medaglia che certamente non mi aspettavo”, dice Tarlao con la medaglia al collo. E’ stata una gara da professionisti, durissima: mi sono impressionato per il modo in cui salivamo, con discese brutte, salite, scatti e contro scatti. Pareva davvero di assistere ad una gara da professionisti. Siamo degli atleti veri, ci prepariamo, ci alleniamo come tutti: io sono impiegato in banca e mi alleno di notte con la lampadina, posso farlo solo dalle 17,30 in poi, togliendo un po’ di tempo alla famiglia. Sono qua, con la medaglia: non posso crederci, è una gioia immensa”. Atleta con lesione del plesso brachiale all’arto superiore, Tarlao, 22 anni, di Fiumicello (Udine), era arrivato quarto a Londra 2012 nella cronometro individuale.
Con il bronzo di Tarlao l'Italia si porta a 36 medaglie: 9 ori, 13 argenti e 14 bronzi.